vista_”Kill Bill vol.1″

Posted on novembre 9, 2003 
Filed Under recinzioni

Leggetemi le labbra: F A V O L O S O!

Prendete la cassetta di Pulp Fiction e mettetela in mezzo a quella di “Totò Le Mokò” e “Vacanze di Natale”.
Perchè questa è la fine che farà il precedente capolavoro di Quentin dopo che avrete visto Kill Bill.
Indi fiondatevi al cinema a gaudere dello spettacolo pirotecnico offertoci dalla premiata ditta Tarantino.
Quando il film inizia con quella sigla ridicola da film giappo anni 60 ho avuto la tentazione di fuggire soggiogato da sittanta bellezza. Sindrome di Stendhal in piena regola.
Il film è un overdose per il nervo ottico. Quentin si diverte a dare sfoggio di tutta la sua abilità registica. E ci marcia sù a palla. Kill Bill è un esercizio di stile al pari dell’omonimo libro di Quenau.
Certo il sangue scorre più qui che alla sede prelievi dell’ Avis. Ma chi se ne frega? E’ tutto talmente esagerato e di taglio fumettistico che non ho mai provato disagio.
Ve lo dice uno che si chiude gli occhi e canticchia per non vedere e sentire le scene horror in un film de paura. E mentre l’ultima volta ero stato sgominato dalla ficaggine di George Clooney e lapidato sul posto dalle donne presenti a vedere il film dei Coen, stavolta guardate Uma con indosso i jeans e quel giubbottino di pelle marroncino, quando si reca a far fuori la prima sicaria! Voltatevi verso colei che vi ha accompagnato al cine e con fare romantico sputatele in un occhio!
La Asics conta di vendere qualche container di Tiger grazie ai piedoni della bella Uma inguainati dalle scarpe da gennastica giappine color ocra durante il duello con gli 88 folli.
Certo che peccato che per esigenze commerciali il film sia stato frazionato in due parti ( anche se trattandosi per buona parte di un trattato di anatomia è naturale che sia stato tagliato in due tronconi ).
Il seguito di Kill Bill è previsto a febbraio. Io me lo sarei sparato tutto di un fiato avec piacere.
Non mi chiedete quali sono le scene migliori.
Dal flashback manga-cartoon al combattimento con sfondo blu tipo musical.
Dal risveglio in ospedale all’ arrivo dello sceriffo sul luogo della strage. L’intero film è un delirio!
Già la prima scena con la sposa in procinto di essere giustiziata vi schioda il cervello e vi prepara a dovere per essere serviti come sushi alla cena tarantolata: ” Mi consideri un sadico per averti fatto tutto questo? Ti sbagli. Questa è la mia apoteosi masochista…”
Dice Bill alla sposa. E parte il primissimo piano del viaggio della pallottola verso la testa di Uma. E sebbene le tesi originali samurai che fondano il film siano tipicamente misogine, Kill Bill è un inno alla femminilità e al femminismo.
A proposito di samurai, il nuovo di Kitano ( anche se tutti i suoi film sembrano tratti dall’ Hagakure ) tratta questi medesimi argomenti. Così il colossal di Tom Cruise in uscita per natale. Fra un paio di mesi scommetto
che ristamperanno il Codice del Samurai come dio comanda. Non quella
robaccia che si trova ora in libreria.
Una menzione particolare è dovuta alla ricerca musicale della colonna sonora, che nella filmografia di San Quentin è maniacale come la sua passione cinefila: Ascolate il boogie-woogie paranoico di quelle tre giapponesine al locale dove si terrà il duello con Lucy Liu ( quanto m’attizza! Mortacci sua! ). Oppure il chitarrismo di “Don’t let Me Be Misunderstood” durante il duello finale, che sdrammatizza e irride una scena di una bellezza
quasi zen come il duello fra Black Mamba e O Ren Ishii. Notevole è anche l’arrivo di O Ren con i suoi sgherri al ristorante. Qui la base di RZA ( già al lavoro sul divino “Ghost Dog” di Jarmush ) è calibratissima e pompa a dovere.

” Bisogna essere pronti e risoluti a sconfiggere un nemico potente. Non c’è niente che possa impedire a un uomo dotato di questa ferma convinzione di portare a termine lo scopo che si è prefisso.
Bisogna pensare alla morte notte e giorno, e immaginarsi trafitti da spade
e avvolti dalle fiamme in ogni istante. Scagliandosi verso la morte digrignando i denti si diventa capaci di qualsiasi impresa.”

Questa è per te, Mili.

ofp

ps. Nel pezzo cartonato, notate il killer in abito bianco e spada che uccide i genitori della piccola O Ren. Fate caso all’anello. Eh Si! E’ quella merdaccia di Bill!

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