una parola al giorno, forse due

(da ofp)

FAT-shirtWA

(da mich)

Calderoni

una parola al giorno

Nanoleone

zoe and the pig

il teletubbie guarda con sospetto il maiale

un sospiro di sollievo

Dopo due lunghissimi anni, Barbie si è rimessa ufficialmente con Ken. Ufficialmente perché, potenza della globalizzazione della brasatura cerebrale, Mattel ha indetto una conferenza stampa per comunicare ad un mondo in ansia la lieta notizia. La bionda, infatti, nel 2004 aveva lasciato il nostro plasticone senza nemmeno una telefonata, per mettersi con Blaine (nella foto sopra è quello a sinistra, mentre quello a destra, in lacrime, è il nostro). Mi chiedo cosa abbia fatto in questo tempo Ken: avrà giocato a tennis, fatto surf, curato la manutenzione del suo camper e magari un bel penis enlargement, tanto per non farsi trovare impreparato al rientro in pista.
Se esiste una giustizia glielo fa vedere lui, a quella zoccola.

P.S. Il fatturato delle vendite della Barbie nel 2005 è stato di 1,4 miliardi di dollari.

P.P.S. Mi è venuto in mente un racconto dentro “La sicurezza degli oggetti” di A. M. Homes in cui un ragazzino vive una storia d’amore, anche fisico, con Barbie. Ne riscrivo un pezzetto:

“Esco con Barbie. Tre pomeriggi a settimana, mentre mia sorella è a lezione di danza, porto Barbie via da Ken. Mi esercito per il futuro. All’inizio ero seduto in camera di mia sorella e guardavo Barbie, che viveva con Ken posata su un centrino sopra il ripiano del comò.
La stavo guardando senza guardarla veramente. La stavo guardando e a un tratto mi accorsi che mi stava fissando. Era seduta accanto a Ken, che strusciava distrattamente la coscia, coperta dal pantalone beige, contro la gamba nuda di lei. Lui si stava strusciando, ma lei guardava me”.

Ed è proprio così, con quella lì (e con tutte le altre).

una parola al giorno

assenzialismo

una parola al giorno_alcune, da stefano

presimente

omnipresimente

DITTAtore

omnipremente 

‘bout religion

un giornale estremista danese che di solito se lo cacano in due gatti pubblica delle vignettacce che offendono l’Islam.
Una serie di giornali estremisti italiani che di solito se li cacano tre gatti le ripubblicano, tanto per acchiappare un gatto o due di più.
Dall’altra parte del mondo alcuni capi religiosi sentono l’eco di queste cazzo di vignette scandinave e cominciano ad agitare le folle contro gli eretici.
Ora però, se non mi sbaglio, per i musulmani è peccato vedere immagini del profeta, per cui quei capi religiosi dicono soltanto alle folle che esistono queste vignette e le folle, senza vedere nulla danno fuoco a bandiere e consolati.

Cieca fede. 

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