le tre C di una dieta corretta

“daddy, lo sai che la Zoe mangia le Candele, la Colla e le Caccole?”

anche gli svizzeri fantasticano

un sito che presenta oggetti di uso comune reinterpretati creativamente da un gruppo di designers elvetici.


Interessanti la palla da tennis > cuffia, il cd jewelbox > serra, il duplo > domino.

da ofp_Recinzioni: Udito: Peeping Tom

Il nuovo progetto di Sua Altezza Reale Mike Patton si chiama Peeping Tom. Ho letto recensioni non troppo convinte dal carattere eterogeneo e piacione ( ? ) del disco. Beh… Sapete che c’è? L’unico pezzo debole mi risulta essere “Getaway”, un hip hop di cui non sentivo la mancanza. Spero che i lettori del blog sappiano che Patton va approcciato con le pinze.
L’immagine tipica per capire la sua musica è quella del clown psicopatico che irrompe alla festa dei bambini.

Per il resto, piazzate “Five Seconds” e liberatevi per sempre delle adenoidi. Oppure “Mojo”, arpeggio di chitarra stinghiano su cui si insinua la voce di Patton da internato al manicomio di Montelupo. Il bridge e il ritornello sono perfetti. ” Your Neighborhood spaceman ” con il ritornello quasi rag-time, profuma di Mr.Bungle già dal titolo e piacerà a Tarantino come soundtrack di qualche suo film. “Kill the Dj” è prodotta insieme ai Massive Attack, e come potrete capire la collaborazione è foriera di un atmosfera allegra quanto un sabato pomeriggio trascorso con la suocera in un tinello in penombra ( con una mannaia sul tavolino da tè ). “Caipirinha” è l’ennesimo episodio calypso stordito della discografia pattoniana. Godibile come al solito. “Sucker” vede Norah Jones ( ! ) divertirsi a fare il verso a Peach. Comunque il culmine è alla fine del disco: “We’re not Alone” è stupenda, con il suo ipnotico cantato in falsetto che esplode in un bellissimo ritornello alla Faith No More.

Ve lo dico con la pipa in bocca, in una stanza zeppa di animali impagliati: Questo disco a me mi piace.
E anzi: Il sedici ( tre giorni dopo i Tool ) sarò alla Flog a buttarmi via. Mike Patton torna sul luogo del delitto. Che concerto 4 anni fa…! Ti ricordi Michele? Ci si vede lì.
Oh! Al limite te lo racconto.

“Enjoy what you can,

endure what you must.”

Goethe

report_domani sera

domenica 22 ottobre alle 21.30 su RAI TRE andrà in onda la puntata di Report dal titolo “Cattivi Consigli” di Giovanna Boursier.

Segue sinossi:
Eni, Enel, Alitalia, Anas, Ferrovie dello Stato, Sviluppo Italia sono le grandi aziende pubbliche che dovrebbero far funzionare i servizi nel nostro Paese e sviluppare attività. Nei loro Consigli d’Amministrazione siedono manager noti e ben retribuiti che in genere vengono sostituiti quando cambia il governo.
Il numero minimo di consiglieri previsto per far funzionare un Cda sarebbe di 3, ma alle Poste sono 11 così come per Fincantieri. La Rai ne ha 9, il Poligrafico dello stato 10, Alitalia e Ferrovie 5. All’Eni i consiglieri sono 12 e all’Enel 9. I Cda costano tanto, anche perché ogni azienda a sua volta ha delle società controllate e cosí i consiglieri aumentano: 111 per le Poste, 197 per la Rai, 165 per l’Enel e addirittura 452 per le Ferrovie. Il Cda dell’Enel, per esempio, costa dai 3 ai 15 milioni di euro ogni anno, dipende dalle liquidazioni che vengono elargite ai grandi manager. L’anno scorso l’ex amministratore delegato Paolo Scaroni se n’è andato con 5 milioni 997 mila e 675 euro ed anche l’amministratore delegato di Ferrovie, Elio Catania, è stato liquidato con più di 5 milioni di euro.
Alitalia è in passivo ma l’amministratore delegato, Giancarlo Cimoli prende 2 milioni e 800.000 euro l’anno, quattro volte lo stipendio dell’amministratore delegato di KLM e il triplo rispetto a quello di British Airways, due compagnie che hanno bilanci in utile.

Siamo il paese d’Europa con i manager e gli amministratori più pagati, ma ai buoni stipendi non sempre corrispondono buoni risultati. Cos’è per esempio Sviluppo Italia? Cosa fa e quali cifre manovra? Cosa succede nei consigli d’amministrazione di Anas?

da alma_tokyo by day

la versione renderizzata con la luce solare della prima foto da Tokyo

“e qual’è la sua religione?”

“all’inizio ero ebraico, poi mi sono convertito al narcisismo” 

W. Allen, “Scoop”, ieri sera

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