conservatore o rivoluzionario?
Posted on maggio 7, 2006
Filed Under sens_in_azione
sono affascinato dalla punteggiatura e l’ho sempre usata in abbondanza e spesso in maniera barocca per farcire le parole che utilizzavo. In fondo sono pochi segni, elementari come i tempi e le modalità di lettura che dettano, ma, da subito, c’era un qualcosa che sfuggiva a qualsiasi tentativo di razionalizzazione, di irregimentazione nel suo uso: il punto e virgola. Dove non mi piaceva l’assolutezza del punto e non mi soddisfaceva la debolezza della virgola, ecco che lì spuntava quel codicillo morse che ti dice, fermati solo un attimo che continuo a dirti ‘sta cosa. Ne ho piazzati tantissimi nei temi del liceo senza cognizione di causa tanto da rendere abitudine una regola che non ho mai assorbito. Fino ad oggi, quando tutti i dubbi mai esposti su questo incrocio imbastardito sono riafforati.
“Fred si interrogava sui misteri del punto e virgola.
Il punto, d’accordo, la virgola d’accordo, ma il punto e virgola? Come poteva, una frase, concludersi e proseguire al tempo stesso? Qualcosa in lui bloccava la rappresentazione di una fine continuata, o di una continuità interrotta, o il contrario, o qualcosa fra le due, vattelappesca. Cosa poteva, nella vita, corrispondere a quello schema? Una sorda angoscia della morte mescolata alla tentazione metafisica? Cos’altro?”
Tonino Benacquista, “Malavita”
La definizione che ne da’ l’Accademia della Crusca non rende più oggettiva la scelta di ‘sto coso…
“Il punto e virgola (punto acuto, punto coma) segnala una pausa intermedia tra il punto e la virgola e il suo uso spesso dipende da una scelta stilistica personale. Si adopera soprattutto fra proposizioni coordinate complesse e fra enumerazioni complesse e serve a indicare un’interruzione sul piano formale ma non sul piano dei contenuti
(«il capo gli si intorbidò di stanchezza, di sonno; e rimise la decisione all’indomani mattina», A. Fogazzaro, Piccolo mondo moderno).”
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One Response to “conservatore o rivoluzionario?”
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Bellissimo post. Non mi ero mai reso conto della simbologia che reca.
E l’ho sempre usato anch’io senza mai capire se lo stessi scomodando in maniera scorretta. E’ un vezzo. Uno snobismo.
Laddove i 2 punti sono formali e schematici, il puntoevirgola è un qualcosa di subdolo. Ti permette di scrivere le tue argomentazioni ma senza essere rigoroso.
Della serie ( qui ci vogliono i due punti ):
” Il Dalai Lama ama fraccassare le teste con spranghe in materiali di lega leggera; quella in carbonio è la sua prediletta.”
Ti permette di enunciare senza andare a capo. Questo facilita il passaggio di nozioni che altrimenti preannunciate dalla “fanfara dei 2punti” sarebbero subito tacciate di stronzaggine.