in culo alla balena
Posted on aprile 9, 2006
Filed Under comunic_azione
da alma uno sguardo dal mondo:
La campagna elettorale italiana si è svolta all’insegna
della volgarità , come ha dimostrato l’ultimo confronto
televisivo tra Belusconi e Prodi. L’ex presidente della
commissione europea guida la confusa coalizione dell’Ulivo,
che spinge per la legalizzazione delle droghe, contro
l'”attacco a tre punte” nato intorno a Forza Italia, il
partito che prende il nome da un coro da stadio. Il
favorito è Prodi, ma per la quarta volta in dodici anni si
vota soprattutto per eleggere o non eleggere Berlusconi.
Nel 2001 il Cavaliere aveva promesso di cambiare l’Italia,
che però oggi è la “malata d’Europa”. E la nuova legge
elettorale sembra fatta apposta per rendere meno stabile il
nuovo governo.
The Wall Street Journal, Stati Uniti [in inglese]
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Le elezioni italiane si presentano, almeno in teoria, come
una scelta tra due tipi di società . Da un lato un
liberalismo alla Thatcher e un’intensificazione delle
relazioni transatlantiche incarnata da Berlusconi;
dall’altro un “modello” europeo di economia regolata e una
maggiore attenzione al ruolo dell’Italia in seno all’Ue
proposto da Prodi. Ma entrambe le coalizioni si presentano
frammentate e deboli. Gli italiani dovranno decidere se
perdonare gli eccessi di Berlusconi e credere nuovamente
alle sue promesse dandogli un’altra opportunità oppure se
affidarsi a Prodi, sperando che abbia i mezzi per domare la
sua eterogenea coalizione.
Le Figaro, Francia [in francese]
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La vita di Silvio Berlusconi sembra uscire da una soap
opera trasmessa da una delle sue reti televisive. Il primo
ministro italiano è il protagonista, il regista e il
produttore delle sue epiche gesta. Moretti ne ha realizzato
un ritratto davvero poco lusinghiero, che Berlusconi non ha
intenzione di andare a vedere. Ma Moretti non è il solo ad
averne abbastanza del “caimano”, che aveva promesso un
nuovo miracolo italiano ma ha lasciato il paese nelle
stesse, preoccupanti condizioni di prima. Purtroppo neppure
Prodi, il “panda”, riuscirà a cambiare l’Italia: come
scriveva Giuseppe Tomasi di Lampedusa, “tutto deve cambiare
affinché tutto resti uguale”.
The Times, Gran Bretagna [in inglese]
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