Titoli di corsa

Posted on marzo 14, 2006 
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Sono uno di quelli che alla fine di un film sta lì seduto a leggersi come si intitolava quella canzone della scena del ko, oppure che guarda i cognomi degli emigranti italiani in una megaproduzione hollywoodiana. Spesso non ha senso, ma mi aspetto qualcosa anche dall’interminabile scorrere di questi nomi. Se non avete Sky, in televisione questo piacere è negato da tempo immemore e mi sento di dire che la colpa di questo taglio è, al solito, di Napoleone, anche se la RAI ha fatto sua questa usanza e infatti il protagonista principale dei film del lunedi sera senbra essere Melluso calzature. Oltre il danno, però, la beffa. In molte trasmissioni, alla fine, i titoli ci sono ancora, ma li mandano alla velocità della luce: provate a guardare “Le Iene”, “Love Bugs”, “Camera Café”, col cazzo che riesci a sapere chi li scrive, li interpreta o il fornitore delle piantane. E così prova a leggere: “È UN MEDICINALE, USARE CON CAUTELA. LEGGERE ATTENTAMENTE LE MODALITÀ D’USO DEL PRODOTTO. SE I SINTOMI PERSISTONO CONSULTARE IL MEDICO”. Io ci metto, veloce, tre secondi: alla radio o in tv dura un secondo. Cazzo, ma state parlando della mia salute, fatevi capire! Insomma, a me piacciono le cose veloci, tipo i System of a Down, Flash degli Incredibili o videominuto, ma questo non vuol dire che non ci devo capire niente, anzi, quando la velocità ti prende e ti porta con sè -cacchio- se ne vedono molte di più di cose, no?

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