ieri

un buon inizio

dato che ce n’è bisogno, sono felice che la prima immagine che ho visto stamani sul computer sia così bella.
Del libro non so niente, ma la copertina vale l’acquisto.

[l’altro giorno ho letto questa lettera che avrei potuto scrivere io una ventina d’anni fa] 

da alessandra ricevo questo invito che diffondo perché (a parte il patrocinio di un comune che ultimamente mi ha deluso su tutti i fronti e la dizione “S.V.”):
1_è in gamba lei
2_è in gamba quello nella foto
3_l’ultima volta che son stato al Supercinema c’era il porno
4_ancora prima al Supercinema c’ho visto una versione de “lo Squalo” in 3d, avrò avuto 13 anni
5_mi piace il titolo
6_mi piace il font del titolo

prendetevi mezz’ora…

…come mi suggerisce Stefano, per dare un’occhiata al documentario della BBC sui preti pedofili e sull’omertà data alla cosa dal Vaticano e decisa in prima persona dall’allora cardinale Ratzinger.

Visti gli ostruzionismi politici di questi giorni in Italia la tv pubblica difficilmente riuscirà a trasmetterlo, ma visto che la Commissione Vigilanza non può nulla contro il web, là trovate la versione sottotitolata di “Sex crimes and Vatican”.
È una storia pesantissima e, manco a dirlo, già l’Avvenire si è eretto contro queste calunnie che al solito sono volte solo a gettare discredito sul sistema Chiesa. Vallo a dire ai testimoni del documentario.

Come diceva padre Fortune alle sue vittime: “Enjoy”.

itinerari laici 2

 

altri trecento passi verso il mare e ti trovi davanti il monte Calvario, fatto di pali neri alti una ventina di metri: questa foresta di metallo darà vita a quattro capannoni per nuovi cantieri che impediranno totalmente la vista delle Apuane da gran parte della spiaggia di Levante.

Il senso della vista in una settimana mutilato da questa roba e dall’esproprio del Cinema Centrale da parte di conquistadores di Sant’Andrea…

questo cantiere vicino allo studio ha sfornato uno yacht di 35 metri, adesso è vuoto e rivela uno scheletro che lo fa assomigliare ad una cattedrale.
È stupefacente il contrasto fra questo contenitore, effimero e povero architettonicamente, ed il prodotto che ci cresce dentro, sfacciatamente ricco ed esclusivo, attraverso il faticare quotidiano di tanta gente: un’altra analogia con il rito del sacrificio di molte religioni.

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