perdilo e ti senti perso

ho perso il portafoglio e non me ne sono accorto, almeno non subito, è passata una mezza giornata, poi, quando ne ho riavuto bisogno non l’ho ritrovato al solito posto e allora è cominciata la ricerca nel passato prossimo e fra i posti più improbabili. Ho fatto solo una cosa, quel giorno, sono andato al supermercato e tornato a casa senza più uscire, quindi se è successo è successo in quei trecento metri tra qua e là.

Il portafoglio è la tua identità, o almeno la contiene quando ti serva dimostrarla, è il tuo potere d’acquisto, fra moneta reale e virtuale: è l’essere e l’avere in formato tascabile, perdilo e ti senti perso. Perdita dell’identità, perdita del potere d’acquisto, guida senza patente, ecc: tutte cose che devi affrontare, in primis, con una bella visita alla stazione dei Carabinieri. Di là dal vetro un apprendista in divisa che mi chiede lo spelling di “Mandarina Duck” per inserirlo nella denuncia e registra tutti i dati che, con una fatica immane, sono riuscito a racimolare per dimostrare il contenuto di quel portafoglio che immagino già in mano a qualcun’altro. Sì, perché allo smarrimento dello smarrimento si sovrappone quasi subito la rabbia da furto (“cazzo, se me lo hanno sfilato di tasca hanno delle mani di fata o io ho le chiappe insensibili…), ma non mi lascio sopraffare e continuo l’iter dei blocchi: due carte di credito, un libretto degli assegni, una Viacard, la patente, la carta d’identità più tutta una serie di cartine, bigliettini, foto e ritagli che in questi anni hanno contribuito a trasformare il portafoglio in un ufficio e una casa.
Quattro volte dai Carabinieri per ottenere un foglietto che mi consenta di guidare in attesa della nuova patente, due in banca, due in comune in una via crucis che mi impegna per un paio di giorni e che mi prende talmente tanto da non farmi pensare di fare la cosa più logica, andare al supermercato, chiedere se hanno per caso trovato un portafoglio e scoprire che sabato ne hanno trovato uno, indovina di chi.

polvere eri e polvere tornerai… forse

Guardatevi questo video che ha girato Morgan Spurlock, l’autore di Super Size Me (di cui parlai qua).
Ha comprato un po’ di hamburgers e patatine fritte da Mc Donald e da un venditore on the road, li ha messi sotto vetro ed ha fatto passare il tempo, filmando l’attesa decomposizione.
La sorpresa è che…

brain storming

dopo lo stormo di storni, immagini sparse acchiappate al volo durante un brain storming fiorentino.




l’albero che urla

uno storno alla cassa cinque
cinquemila storni sopra la mia testa

c’è un albero davanti a casa mia che la mattina all’alba e la sera al tramonto sembra urlare di piacere, ma è solo che si riempie di storni. Arrivano, improvvisamente, tanti, tutti insieme e squarciano il silenzio. Le fronde si muovono al ritmo del loro vociare (non è più un cinguettio quella massa di decibel). Batto le mani, forte, al balcone e per un attimo tacciono tutti per qualche attimo per poi riprendere con una dissolvenza rapidissima al livello di prima. La cosa dura una mezz’ora e, ancora tutti insieme, se ne vanno lasciandosi dietro l’albero ammutolito.


Le foto sono di un fotografo americano che li ha fotografati per un po’ nel cielo di Roma: qua c’è uno slideshow molto suggestivo con un testo altrettanto interessante per conoscere qualcosa di più su questi uccelli da ingorgo.

Ho volutamente tralasciato l’aspetto più trash dello storno, la cagata acida moltiplicata per mille, ma, cavolo, la poesia vede quel che vuole.

ma “stornare” non c’entra un cavolo con lo storno, comunque…

ancora sulle foto di Erik Franssen

ho ricevuto qualche foto e dettaglio in più sul progetto di Erik (vd questo post).
Partendo dal fatto che Berlino è una città dove la gente deve, volente o no, confrontarsi con la storia del muro, ha cominciato a fotografare i luoghi dove con la sua immutabilità faceva sentire di più la sua presenza.


Non ci sono più tracce del muro, o solo molto poche. Le foto mostrano che divideva tutto senza pietà.
Erik ha messo letteralmente a fuoco la parte dove si ergeva il muro lasciando fuori fuoco il resto.
L’invisibile diventa visibile.

Prinz Indoor 007

(da ilking.it)

Anche quest’anno, domenica prossima, si svolgerà il Prinz Indoor.
La manifestazione servirà ancora una volta a divertirsi (giocando, ma anche mangiando…) e sopratutto a raccogliere fondi da destinare in beneficenza, continuando a collaborare con i progetti di Paola Pellegrinetti.
Abbiamo cercato di diffondere più possibile la notizia di questa manifestazione, ma vi chiediamo ugualmente di collaborare affinchè vi partecipino il maggior numero di persone.

PROGRAMMA:

ore 9:30 Ritrovo presso il palazzetto

ore 10:00 Prima partita Femminile

ore 11:00 Prima partita Maschile

ore 12:00 Intervento dell’assessore allo sport di Viareggio

ore 13:00 Pausa con pranzo all’osteria Mezzo Marinaio, proprio di fianco al palazzetto (chi volesse venire ce lo faccia sapere…)

ore 14:00 Seconda partita femminile

ore 15:00 Seconda partita maschile

ore 16:00 Terza partita femminile

ore 17:00 Terza partita Maschile

A seguire premiazioni.

istantanea

stamani presto, in scooter in mezzo alla Darsena su via dei Pescatori, traffico di camion e gru, in controsenso incrocio un omino su una bici a tre ruote che canta “a mezzanotte va la ronda del piacere…”

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