recinzioni_il Briganti, Firenze

Posted on ottobre 18, 2007 
Filed Under recinzioni, sens_in_azione

quando esci con giulia e max spesso ti ritrovi a fare scouting per location, che in un italiano più masticabile vorrebbe dire che ti portano sempre in posti sorprendenti in cui come minimo gireresti un film o ambienteresti delle foto, altro che mangiare. Alla fine poi scopri che quei posti lì ti riempivano gli occhi e soddisfacevano anche il palato.
Avevo una fame bestiale, l’altra sera a Firenze, e mi sono ritrovato nei primi anni ’70. C’era tutto, il colore generale giallo nicotina pallido, il soffitto a due e quaranta, i neon, il pavimento che non so come si chiama, ma è quello con le pietre sezionate e affogate nel cemento, i tavoli e le sedie impagliati da tinello, gli infissi in anodizzato nella tonalità oro anodizzato, l’acustica rimbombante, la vetrina dei dolci, le fotocopie sbiadite incorniciate, i baffi e i gilet di lana.

Consulto il menu stampato ad un colore e che, nelle bevande, fa una distinzione fra “vini” e “vini speciali” e leggo tra le proposte spaghetti al pomodoro, aglio olio e peperoncino, stracciatella, uovo al tegamino, pollo fritto. Mi consigliano gli spaghetti al pomodoro, la loro specialità.
I più buoni che abbia mai assaggiato, conditi con una salsa, tutta a crudo tipo quella della bruschetta: pomodori sbucciati e tagliati a pezzetti lasciati marinare in un trito di aglio e basilico, poi saltato un paio di minuti in padella con abbondante parmigiano e peperoncino. Servito fumante, ho già indossato il tovagliolo calzato a collo alto in modalità salvaschizzo con nodo posteriore, forchetta già impugnata a martello, papille gustative a regime, stomaco urlante, salivazione a torrente.

Prontivia, in qualche boccata dalla frenesia iniziale i sapori si mescolano in bocca in un trionfo di semplicità che attimo dopo attimo mi regala l’estasi, sìssì proprio quella. Non ho mai mangiato una pastasciutta al pomodoro così buona, la migliore pastasciutta al pomodoro che abbia mai mangiato, a malincuore migliore della pomarola di due generazioni di mamme e nonne by casaboldi.
Il seguito è solo un postcoitum da cui riemergo grazie ad un vassoio di verdure fritte croccantissime su cui svettavano i fiori di zucca e le patate tagliate a mano, una forma estinta nei nostri piatti soppiantata da parallelepipedi giallini di una regolarità nauseante.
Da bere vino rosso e acqua minerale, ma insieme, altro sapore d’epoca.

Caffè, conto, usciamo da questa macchina del tempo con i sensi satolli, monto in macchina e torno a casa nella notte con delle istantanee di “Amici miei” e canticchiando “Whole lotta love”.

Comments

4 Responses to “recinzioni_il Briganti, Firenze”

  1. ofp on ottobre 19th, 2007 22:32

    Ohi ohi… Mich… Mi vai ai Briganti e non citi il mito assoluto del menù locale.
    Il piatto che rimosso dai propri sedimenti temporali, riemerge in tutto il grigio splendore e più di ogni altra vettovaglia di quel luogo rappresenta il retaggio:
    IL RISO IN BRODO.
    Ci siamo trovati spesso con gli amici a tarda notte con le gambe sotto quei tavoli.
    E ogni volta la visione di quella pietanza esercitava su di noi un potere ipnotizzante. Era la voglia di calarsi nell’abisso, e attraverso la papilla gustativa, sognare di possedere un autoarticolato che ci attendeva fuori dal locale. E con lo stomaco ancora caldo di quella sbobba salpare alla volta di qualche paese nella Renania, armati di pantaloni di gabardine, mocassini calzati come ciabatte e catena d’oro indossata sopra il maglione a collo alto.
    In cabina di guida, un nastro di Cerrone ci delizierebbe timpano e martelletto.
    Laudato sii, Riso In Brodo. E’ grazie alla Tua esistenza che non farò mai il camionista ( odio il riso in brodo. ricambiato )

  2. me on ottobre 20th, 2007 09:07

    hai ragione, ma nell’overdose sensoriale a cui ero sottoposto qualche particolare, altrimenti memorabile, mi è sfuggito. Devo dirti che comunque la STRACCIATELLA mi ha commosso, come lo scioglimento del critico Ego di fronte alla ratatouille nel film omonimo (ma questa è un’altra storia…).

  3. mich on ottobre 20th, 2007 18:05

    aggiornamento: oggi stefano ha pranzato là, spezzatino con patate… il cameriere extralungo va da lui e con fare da pusher gli confida che sono arrivati i funghi freschi dal
    Casentino. Stasera una porzione di polenta coi funghi è assicurata.
    Altra informazione fondamentale per la comprensione del fenomeno: il locale si chiama in realtà “Trattoria Moderna” e il nome Briganti pare sia solo un soprannome sedimentato in questi anni e diventato ormai di uso comune.

    P.S. fanno anche la “francesina”, che sarebbe il lesso rifatto con le cipolle.

  4. cris on gennaio 12th, 2008 19:13

    ahah …. è strano vedere dei commenti sui briganti…io ci vado da 15 anni ed è sempre meglio..il cameriere lungo si chiama leonardo..ed i punti forti sono la boccia di limoncello finale e le 15 euro di conto mangiando tanto.

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