zoismi_idee chiare (a colori)

a+z stanno dipingendo con le tempere.
Zoe mi chiama: “daddy, io da grande voglio fare la pittoressa“.

da stefano_tutto il mondo è palese

Ispirato da una boccia di quello buono Ettore esce di casa con un mezzo sorriso stampato sul volto, la giornata nebbiosa è di quelle dove il paesaggio che assume contorni da acquerello, tutto ammorbidito dall’effetto flou dell’aria umida contrasta con l’idea così precisa che si porta dietro da qualche giorno.
Accende il trattore, il campo non è lontano, là alla prima curva, dopo gli alberi.
Le ruote passano dallo sterrato duro al terreno molle, Ettore ha disegnato in mente lo schema da percorrere, tipo quelli coi numeri della settimana enigmistica, abbassa l’aratro e via, dritto, curva secca, dritto di nuovo, su la pala, dritto, inversione, e così via. Si ferma, spenge il trattore, si alza in piedi per controllare il lavoro: per quel che vede può andare.
Riavvia il motore che aggiunge fumo bianco al bianco in cui tutto è immerso e mentre torna a casa pensa che la i maiuscola non avrebbe bisogno del puntino.

 

(P.S. non c’è niente da fare: checché se ne dica il nordest è molto più avanti di noi)

frozen

amo i flash mob e ne ho parlato già, visti da qua, dalla periferia dell’impero, sono ancora più attraenti e moltiplicano il loro straniante effetto.
Prendete la più grande stazione ferroviaria del mondo, nella capitale del mondo, riempitela di gente che, simultaneamente, si blocca, come congelata per 5 minuti e guardate il mondo attorno che resta a bocca aperta, rallentati per un attimo dal ritmo frenetico che anima questi posti, deragliati improvvisamente da una realtà che non riconoscevano più.

posta da celere

Nell’epoca dell’istantaneità intangibile delle email amo ricevere la posta tradizionale, pensata, scritta, spedita, stropicciata e collezionabile con maggior gusto.

L’altroieri abbiamo ricevuto una cartolina di auguri dalla nostra amica Fran, che vive nelle Isole Vergini Inglesi, a Tortola: non erano auguri di compleanno, ma di Natale e li aveva spediti il 7 dicembre.
Ci ha messo 62 giorni per coprire una distanza di 7400 km, quindi tenendo una media di 5 km all’ora, come se fosse venuta a piedi.

zoismi_reale e fantastico

all’ospedale zoe riceve la visita di una volontaria che intrattiene i bimbi (alla Patch Adams) con giochi e animazioni. Tira fuori un burattino a forma di topo che subito la affascina interagendo con lei. La ragazza le chiede come si chiama l’orsetto che tiene accanto a sé sul cuscino del letto e lei: “si chiama Teddy, ma lui è finto”.

Stamani, appena alzato, la incrocio e lei con sguardo truce mi fa: “stai lontano dal mio fascino”

Berlusconi non ha mai potuto fregiarsi di una first lady quindi aveva ripiegato sull’altra figura femminile di riferimento della sua morale elastica: la mamma.

Tralascio qualsiasi considerazione sulla eco mediatica della delle sue opinioni prima e della sua dipartita poi, ma se n’è andata a 97 anni e se la genetica conta qualcosa temo che di lui non ci libereremo tanto facilmente.

l’état c’est moi (et ma famille)

Premessa: turandomi il naso posto quest’articolo sulla mastella family perché avevo già sentito gran parte degli argomenti in una puntata di “report” dedicata ai finanziamenti ai giornali, ma qui si va un po’ più a fondo e aldilà di un qualunquista “tanto fan tutti così”. Il Ministro della Giustizia, Clemente Mastella e sua moglie Sandra Lonardo hanno due figli, Elio e Pellegrino. Pellegrino è sposato a sua  volta con Alessia Camilleri. Una bella famiglia come le altre, ma con qualcosa in più.Per sapere cosa, partiamo dal partito di Clemente che, come i più informati hanno, si chiama Udeur. L’Udeur, in quanto partito votato dall’1,4%  degli italiani adulti, ha diritto ad un giornale finanziato con denaro pubblico.Si chiama “Il Campanile”, con sede a Roma, in Largo Arenula 34. Il giornale tira circa 5.000 copie, ne distribuisce 1.500, che in realtà vanno quasi sempre buttate. Lo testimoniano il collega Marco Lillo dell’Espresso, che ha fatto un’inchiesta specifica, sia un edicolante di San Lorenzo in Lucina, a due passi dal parlamento, sia un’altro nei pressi di Largo Arenula. Dice ad esempio il primo: “Da anni ne ricevo qualche copia. Non ne ho mai venduta una, vanno tutte nella spazzatura!”.A che serve allora -direte voi- un giornale come quello? Serve soprattutto a prendere contributi per la stampa.Ogni anno Il Campanile incassa 1.331.000euro. E che fara’ di tutti  quei soldi, che una persona normale non vede in una vita intera di lavoro?Insisterete ancora voi. Che fara’? Anzitutto l’editore, Clemente Mastella, farà un contratto robusto con un giornalista di grido, un giornalista con le palle, uno di quelli capace di dare una direzione vigorosa al giornale, un opinionista, insomma. E così ha fatto. Un contratto da 40.000 euro all’anno.Sapete con chi? Con Mastella Clemente, iscritto regolarmente all’Ordine dei Giornalisti, opinionista e anche segretario del partito. Ma è sempre lui, penserete! Che c’entra? Se è bravo! Non vogliamo mica fare discriminazioni antidemocratiche.Ma andiamo avanti. Dunque, se si vuol fare del giornalismo serio, bisognerà essere presenti dove si svolgono i fatti, nel territorio, vicini alla gente.Quindi sarà necessario spendere qualcosa per i viaggi. Infatti Il Campanile ha speso, nel 2005, 98.000 euro per viaggi aerei e trasferte. Hanno volato soprattutto Sandra Lonardo Mastella, Elio Mastella e Pellegrino Mastella, nell’ordine.Tra l’altro, Elio Mastella è appassionato di voli. Era quello che fu beccato mentre volava su un aereo di Stato al gran premio di F1 di Monza, insieme al padre, Clemente Mastella, nella sua veste di amico del vicepresidente del Consiglio, Francesco Rutelli. Ed Elio Mastella, che ci faceva sull’aereo di Stato? L’esperto di pubbliche relazioni di Rutelli, quello ci faceva!Quindi, tornando al giornale. Le destinazioni. Dove andranno a fare il loro lavoro i collaboratori de Il Campanile? Gli ultimi biglietti d’aereo  (con allegato soggiorno) l’editore li ha finanziati per Pellegrino Mastella e sua moglie Alessia Camilleri Mastella, che andavano a raggiungere papà e mamma a Cortina, alla festa sulla neve dell’Udeur. Siamo nell’aprile del 2006. Da allora -assicura l’editore- non ci sono più stati viaggi a carico del giornale. Forse anche perché è cominciata la curiosità del magistrato Luigi De Magistris, sostituto procuratore della Repubblica a Catanzaro, il quale, con le inchieste Poseidon e Why Not, si avvicinava ai conti de Il Campanile.Ve lo ricordate il magistrato De Magistris? Quello a cui il ministro della Giustizia, Clemente Mastella, mandava tutti quei controlli, uno ogni settimana, fino a togliergli l’inchiesta? Ve lo ricordate? Bene, proprio lui!Infine, un giornale tanto rappresentativo deve curare la propria immagine.Infatti Il Campanile ha speso 141.000 euro per rappresentanza e 22.000 euro per liberalità, che vuol dire regali ai conoscenti. Gli ordini sono andati tra gli altri alla Dolciaria Serio e al Torronificio del Casale, aziende di Summonte, il paese dei cognati del ministro: Antonietta Lonardo (sorella di Sandra) e suo marito, il deputato Udeur Pasquale Giuditta.Ma torniamo un attimo agli spostamenti. La Porsche Cayenne (4000 di cilindrata) di proprietà di Pellegrino Mastella fa benzina per 2.000 euro al mese, cioè una volta e mezzo quello che guadagna un metalmeccanico. Sapete dove? Al distributore di San Giovanni di Ceppaloni, vicino a Benevento, che sta proprio dietro l’angolo della villa del Ministro, quella con il parco intorno e con la piscina a forma di cozza. E sapete a chi va il conto? Al giornale Il Campanile, che sta a Roma.Miracoli dell’ubiquità.La prossima volta vi racconto la favola della compravendita della sede del giornale. A quanto è stata comprata dal vecchio proprietario, l’Inail, e a quanto è stata affittata all’editore, Clemente Mastella.  Chi l’ha comprata, chiedete? Due giovani immobiliaristi d’assalto: Pellegrino ed Elio Mastella.Mauro Montanari-Corriere d’Italia/News ITALIA PRESS

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