etica, estica
Posted on febbraio 28, 2008
Filed Under comunic_azione
Ho letto che la Corte di Cassazione ha sancito che è reato grattarsi le parti intime maschili in pubblico, le palle, i coglioni, i mà roni, via.
Un operaio di Como è stato condannato a 200 euro di multa più altri mille da dedicarsi alla cassa ammende (che cosa sia non lo spiegano) la difesa ha sostenuto che si trattava di porre rimedio a un fastidio provocato dal cavallo, ma nulla da fare.
La suprema Corte argomenta:
“Il palpeggiamento dei genitali alla presenza di terze persone è manifestazione di mancanza di costumanza e di educazione in quel complesso concetto di regole comportamentali etico-sociali”.
Mi sento un incivile, un delinquente, anzi…
Quante volte, non tanto per prurito, ma per scaramanzia ho attuato l’immorale rito, quante volte ho sfiorato i confini della legalità per riaffermare ironicamente la possibilità che non succedesse qualcosa di brutto.
Mi guardo e penso a quanti comportamenti “pubblici” dovrebbero essere sanzionati alla stessa maniera o peggio: lo scaccolamento, lo sguardo al didietro, la puzzetta in ascensore, la grattata di culo, ma anche La cosa più assurda rimane la distanza che certe sentenze creano con la realtà : si usa il termine “etico” per queste cose e purtroppo non utilizzato per l’evasione fiscale, la spazzatura abbandonata per le strade, il parcheggio in doppia fila, il pacchetto di sigarette gettato dal finestrino, il semaforo ignorato.
Comments
Leave a Reply