il mio gatto è nero e fa delle fusa molto dark

zoismi

“daddy, ma come mai tutti i fidanzati delle donne belle le chiamano “pupe”?”

censure

la censura sistematizzata di ciò che sempre più somiglia al regime idealizzato e programmato dal venerabile ha fatto in modo che non si possa debba pubblicizzare il trailer del post precedente (“videocracy”): è la conferma del teorema secondo cui in Italia si possa manipolare il consenso col possesso/controllo dei media. Come in Cina se tu usi le stesse armi per dare un’alltra immagine il media stesso si chiude a riccio e la tua voce diviene subito flebile e ti devi ridurre a farti capire a gesti.

videocracy > vidiocy

da stefano_so nerdish

dietro i nomi delle vie, anzi sotto

mi piacciono le targhe delle vie dove sotto il nome c’è scritto “statista”, “santo”, “astronauta”, “sportivo”, insomma la professione in cui quel nome e cognome eccelleva, perché di solito le vie si danno ai morti, giusto per evitare peccati di vanità.

Quasi tutti i giorni passo per una via, la più importante della Darsena, intitolata a Michele Coppino e mi sono sempre, chissà perché, immaginato che fosse un uomo legato al mondo del mare, alla marineria, a Viareggio e allora ho detto alla Zoe di ricordarmi di guardare su Wikipedia chi fosse costui. La Zoe me l’ha ricordato e ho scoperto che sotto la targa ci andrebbe scritto “statista” o “grande politico”.
Grande perché Michele Coppino fu ministro della pubblica istruzione nel primo e nel secondo governo Depretis (1876-1878), nel 1877 varò la riforma (Legge Coppino) che rese obbligatoria e gratuita la frequenza della scuola elementare (obbligatoria e gratuita, ma vi rendete conto quanto siamo stati civili, a volte?).
La riforma prevedeva una scuola obbligatoria, gratuita e aconfessionale, e fissava tra le materie di insegnamento le “nozioni dei doveri dell’uomo e del cittadino”, al posto dell’insegnamento religioso, che poteva essere effettuato solo a richiesta e fuori dall’orario scolastico. Cavolo con queste basi la lotta per uno stato laico doveva essere finita da tempo, macché a distanza di 130 anni il paragone vede l’oggi di gran lunga perdente, anzi su posizioni ben più arretrate di quelle del diciannovesimo secolo.

Comunque a Viareggio le targhe non c’hanno la qualifica sotto e sono scritte in un carattere che andava molto qualche anno fa, ma sbagliato per la leggibilità da lontano e con crenature impossibili.

storie di orrore sui fastfood

spaventoso e straziante questo articolo del Time che spiega come mai mangiare in un fastfood possa costare così poco e fare così male al nostro corpo e alla nostra coscienza.

Next Page →