non tutte le suocere vengono per nuocere
Posted on maggio 23, 2010
Filed Under vitavissuta
arrivo al comune a venti a mezzogiorno insieme alle mie tre damigelle e due nintendi
mi accorgo che dentro al vestito nuovo non ci hanno messo gli spiccioli e la Fabiana mi da’ un euro per il parcheggio
il parcheggio del comune è triste finché non vedi il comune
il comune di Viareggio ha un negozio di scarpe di fronte e assomiglia ad una scatola da scarpe
di lato al comune c’è Rizzieri e un barbiere che c’ha un cartello dell’orario che dice “il giorno apro pressappogo alle tre e mezzo”: il comune vive di luce riflessa
il comune di Viareggio è mezzo coperto di travertino che è una pietra che in architettura si usa per intristire la gente
la scritta “comune di viareggio” è tutta in lettere maiuscole, tipo Arial bold
davanti all’entrata del comune di Viareggio alle 11,46 di sabato 8 maggio 2010 c’erano tante bandiere rosse e dal parcheggio ho cominciato a pensare che mi faceva piacere ‘sta cosa, poi mi sono avvicinato e ho visto che c’era anche la falce e il martello di Rifondazione e non volevano che si vendesse il carnevale
nel mentre è arrivato Roberto e mi son chiesto se anche a lui gli aveva lo stesso effetto questa cosa del comunismo visto da lontano
davanti all’entrata poi c’erano due cecchini sorridenti, gli officini fotografici, che sparavano raffiche di scatti neanche imbracciassero degli Uzi
sopra il comune di Viareggio a dieci a mezzogiorno c’era un cielo grigino cemento
è arrivata la Jane e col sorriso ha levato il grigio, in un raggio di una decina di metri
anche la cravatta rosa di Jo ha ridato parecchia luce alla scena
davanti al comune sabato c’avevo più amici che su facebook
davanti al comune s’è cominciato a ridere
mentre si rideva io mi stavo scordando perché ero lì
il capannello aumentava di superficie, s’è sentito urlare dalla terrazza del primo piano e s’è visto Fabio che diceva che si poteva cominciare
ho notato che Fabio era sull’asse di simmetria della facciata, perfetto
poi ha fatto una posa che sembrava il nanomalefico™, ma per ridere, che a lui le giacche gli stanno parecchio meglio che a silvio
c’erano tutti i miei parenti
tutti i miei parenti starebbero comodi in duecavalli
quelli della Jane han bisogno di una multipla
ho abbracciato Jacopo che entro giugno mi supera di un paio di centimetri di sicuro (budiùlo)
c’erano tre nikon e una lumix
Alino le sue scarpe lucide lussuriose e una bella montatura d’occhiali che riprende le angolazioni secche della sua mandibola
il comune di sabato sembra meno sudicio
in comune il sabato non ci sono assessori
fuori della sala di rappresentanza del comune c’erano tabti A4 rosa coi nomi degli sposi tipo quelli che fino ad oggi avevo visto sugli alberi della via di Montramito
nella sala, in cima, dietro al tavolo della celebrazione c’era un cartonato in scala 1/1 di me e Jane vestiti da sposa, coi rayban e lei con un manganello in mano
quella sagoma ha segnato tutti i minuti seguenti
Fabio c’aveva la fascia da sindaco e la faccia da emozionato
Jo c’aveva la cravatta rosa e sul costume da matrimonio
ci siam seduti tutti e quattro su questo palco, alla Miles Davis, con le spalle al pubblico
la cerimonia la fai tutta dando le spalle agli amici, come in chiesa e allora che senso ha?
io ho detto di sì/yes e così lei
ci siam baciati con le pupe che ci guardavano sorridenti e ci siam fatti l’occhiolino con la zoe
mi ricordo il non rumore degli scatti delle macchine digitali
nella foto di gruppo Jo m’ha messo una mano sulla spalla
c’erano dei palloncini bianchi col filo rosa tenuti da mele verdi, mi ricordo bene il filo rosa
non ho fatto foto
nelle foto son venuto come quando senti la tua voce registrata
quando mi son girato ho visto la Ale con la Carlina che diceva qualcosa sul vitellone di suo figlio e ho pensato che non tutte le suocere vengono per nuocere
ho visto la mia, di suocere
non m’han tirato il riso e così non mi son nemmeno dovuto scuotere
la zoe aveva un sacchetto di petali che bastavano per due tiri, da vicino
fuori dal comune quando siamo usciti c’era il tipo che sta sempre sull’angolo fra corso Garibaldi e via Sant’Andrea che palleggiava col suo pallone, era bravo e grassoccio come Maradona adesso
a me fa piacere che la gente abbia sorriso e ancor più piacere che abbia riso. Parecchio.
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