Valori veri del paese più bello che c’è nel mondo rotondo
Posted on febbraio 19, 2010
Filed Under coseviste
“Sì, stasera sono qui, per dire al mondo e a Dio, Italia amore mio.”
Guardavo il gatto che vomitava una palla di pelo e pensavo che uno che si chiama Toto canta testi che sono copia e incolla randomizzati dei peggiori articoli di “Chi” ed è phonato come una chiara d’uovo montata fosse l’apice insuperabile del kitsch, ma invece basta fare discorsi a cazzo con la erre moscia su qualsiasi argomento e lo si raggiunge. Non parlo di Tremonti né di Lapo Elkann, ma dell’amico di Fabio Fazio col nome da abitante di Paperopoli, Emanuele Filiberto. Per eccellere in Italia puoi dire stronzate, essere razzista, non saper fare niente o rubare: quest’uomo proviene da una famiglia che queste cose le fa tutte assieme, da secoli. Ah, son bravi anche col fucile. Poi mi par di ricordare una storia di troie. Delle personcine.
Per ampliare lo spettro della sua inutilità ha deciso di calare il carico. Canta.
Insieme a Pupo.
A Pupo. Pu-po.
(“Gelato al cioccolato, dolce un po’ salato”)
Emanuele. Filiberto.
Fi-li-ber-to.
Gorgoglia questa canzone che sembra l’inno del partito che nascerebbe incrociando le idee di Casini con una forma cronica di dissenteria, un testo che sostituirà il waterboarding a Guantanamo e l’autoflagellazione nelle celebrazioni religiose filippine.
Sento le gambe leggere, ho la nausea, riabilito la Palombelli e mando a memoria le poesie di Bondi, che cazzo mi sta succedendo?
È un attimo e mi accorgo che questa non è la realtà, ma solo l’effetto del crack e di quel gatto che ho mangiato per cena.
(Pupo) Io credo sempre nel futuro, nella giustizia e nel lavoro,
nel sentimento che ci unisce, intorno alla nostra famiglia.
Io credo nelle tradizioni, di un popolo che non si arrende,
e soffro le preoccupazioni, di chi possiede poco o niente.
(E. Filiberto) Io credo nella mia cultura e nella mia religione,
per questo io non ho paura, di esprimere la mia opinione.
Io sento battere più forte, il cuore di un’Italia sola,
che oggi più serenamente, si specchia in tutta la sua storia.
(L. Canonici) Sì stasera sono qui, per dire al mondo e a Dio, Italia amore mio.
Io, io non mi stancherò, di dire al mondo e a Dio, Italia amore mio.
(E. Filiberto) Ricordo quando ero bambino, viaggiavo con la fantasia,
chiudevo gli occhi e immaginavo, di stringerla fra le mie braccia.
(Pupo) Tu non potevi ritornare pur non avendo fatto niente,
ma chi si può paragonare, a chi ha sofferto veramente.
(L. Canonici) Sì stasera sono qui, per dire al mondo e a Dio, Italia amore mio
Io, io non mi stancherò, di dire al mondo e a Dio, Italia amore mio
(Pupo) Io credo ancora nel rispetto, nell’onestà di un ideale,
nel sogno chiuso in un cassetto e in un paese più normale.
(E. Filiberto) Sì, stasera sono qui, per dire al mondo e a Dio, Italia amore mio.
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2 Responses to “Valori veri del paese più bello che c’è nel mondo rotondo”
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1) ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2010/02/18/amaca.html
2) ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2010/02/21/amaca.html
Michele Serra non delude mai.
Si esprime in maniera elegante.
Non so perché ma se provo a esprimermi in merito mi vengono solo moccoli e parolacce…
pensa che ho dovuto attivare i controlli censura sul mio blog per non far leggere ‘sta cosa ad Aria…