note a margine
Posted on agosto 22, 2011
Filed Under sens_in_azione
È come quando prendi l’influenza, io non so com’è che succede, ma succede che certe musiche d’estate mi entrano a tradimento nel cervello con ritornelli che più son banali e più si attaccano alla cervice tipo denti di cane allo scoglio. E dire che non faccio niente per avvicinarle, a casa metto i cd che mi pare, in macchina pure e se ascolto la radio è sempre radio24, quella in cui parlano e basta, per cui è chiaro che questi torridi motivetti si insinuano nelle fessure dell’apparato ricettivo e nidificano note e liriche infestanti incessantemente, così quando meno me lo aspetto mi ritrovo a canticchiare frasi mai pensate prima.Tormentoni, li chiamano, appunto, perché quel loop che ti fanno suonare dentro crea un fastidio continuo che ha eguali solo nelle emorroidi o nel viso di Capezzone.
Quest’anno il (mio) tormentone lo canta Raffaella Carrà e già questo è spaventoso, ma il tarlo diventa una levigatrice orbitale a pieni giri nel momento in cui quel riff miserrimo è accompagnato da un ritornello che fa:
“aha, aha, a far l’amore comincia tu, aha, aha, a far l’amore comincia tu”.
Che vorrà dire?
Me lo chiedo e lo chiedo in giro tutte le volte che, mi ripeto, a tradimento questa musica mi raggiunge, che significa? Mi vengono alla mente immagini di una tipa che dice “Vai avanti tu da solo che poi arrivo io” di una di quelle signore col camper lungo la pineta di Migliarino al ventesimo cliente del giorno che ti invita a non scocciarla con avances sessuali poco allettanti.
Tutto meno che amore, tutto meno che attrazione fisica, tutto meno che piacere, sia per la carne che per le orecchie.
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