Sanità di corpo
Posted on luglio 15, 2011
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«Stanotte sono scivolato, c’era qualcosa di viscido per terra, e ho battuto la testa. Ho un dolore alla mascella e questa sera rientro a Milano per fare un controllo, forse una tac, e comunque per farmi controllare da Zangrillo.»
Tralasciando le immagini di sostanze o oggetti senza attrito che mi si sono materializzate in testa quando ho letto questa dichiarazione dell’uomo senza tempo, la cosa che mi fa pensare è quanto questa gente allarghi inesorabilmente con ogni propria azione il fossato (l’abisso) che li divide dal mondo reale (noialtri).
Ha un dolore alla mascella e fa una tac, senza farsi fare l’impegnativa, andare al CUP, prendere un appuntamento, aspettare quei tre/sei mesi, pagare il ticket e ottenere una diagnosi probabilmente esatta, sicuramente ritardata.
No, lui/loro no.
Sulle loro terre esiste il diritto (immediato e non postposto) alla salute: “Sono scivolato su un dildo lubrificato lasciato da chissachì nel mezzo alla camera degli specchi e devo essere curato”-mi par di vederlo-“chiamatemi subito il dottor Zangrillo!”
La distanza aumenta, quelle terre si confondono nella nebbia che avvolge tutto, l’orizzonte si appiattisce e le digerisce senza nemmeno ruttare, mentre noi, sulla terraferma, in un battito di ciglia ci obblighiamo a dimenticare quell’isola e i suoi abitanti.
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One Response to “Sanità di corpo”
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per me è scivolato su daniele capezzone.