Recinzioni_”The New World”
Posted on febbraio 6, 2006
Filed Under recinzioni
“La Sottile Linea Rossa e “Lo spessoratissimo New World”
Pre Scriptum: Recensione lunga, di un film che pare interminabile.
Dove “La Sottile Linea Rossa” era grazia e ferocia leggera, “The New World”,
è mastodontico sforzo e sfarzo. Dove nella “Sottile”, l’io narrante dei tanti protagonisti era sublime, nel “nuovo mondo” diventa di un tedio esasperante.
Amo “La Sottile Linea Rossa”. E’ arte assoluta. Un dvd immancabile.
Il problema è che il precedente film deve essere piaciuto molto ( troppo ) anche a Malick. Che nel suo nuovo lunghissimometraggio, parte subito col passo falso: Immagini di indigeni che fanno il bagno nudi. Scorrere di acque. Voce fuori campo che pronuncia frasi estatiche.
Direte: Ma quella è “La Sottile Linea Rossa!”
Ennò!
E’ “The New World”.
Dopo una ventina di minuti sono già a divincolarmi sulla poltroncina: “Terence… Terencino… Cazzo fai? Questa è la versione ribollita de” La Sottile”… ”
Il lentissimo film si snoda come un serpente.
Un anaconda che ti tramortisce e ti avviluppa.
La trama:
Un branco di smidollati viene mandato a civilizzare il nuovo mondo.
Fra loro c’è Colin “fico de fichis” Farrel. Sempre scazzato. Sempre maledetto. Sempre assatanato.
Mette gli occhi su una delle migliaia di figlie del capo pellerossa e se la tromba. Diventa amico degli indiani.
Si ricongiunge con la natura.
Ma l’occidente chiama: Torna allo scarcassato avamposto inglese per difendere la sua gente dagli indianacci cattivi.
Ma l’amore è forte. E glielo ristonfa nel didietro all’indianina.
Poi i destini si dividono. Colin va per mare a cercare, inutilmente, la tittina ( il passaggio per le le indie). L’inidianina resta e si dispera. Fino a quando arriva Christian “ficone in aexcelsis” Bale, e decide di innamorarsi anche lui di questa minorenne.
Il film è tutto un parlare fra se e se con la cadenza di una parolona ogni dieci minuti. Tipo: ” Lui…. è….. in me…………. I suoi occhi……… sono…… la mia…….. vita…………..la sua………..voce……. il mio……… destino…………..
Una roba che nemmeno Bettino Craxi dei bei tempi.
Direte: “Insomma ti sei tritato le palle”
Stooooooooooooooooooooopppp!
E qui viene il bello:
L’anacondone di Terence Malick a questo punto ci ha stordito. Stretti nel labirinto infinito di un film che sembra non avere vie di uscita.
Ma ragazzi…!
Ragazziiiiiiiiiiiiiiiiiiiii!!!!
Bastano gli ultimi 5 minuti di pellicola per farti venire il groppo alla gola.
Quando solo l’ultima pietra va al suo posto, il monumento è completo, ed possibile ammirarlo nella sua maestà .
Fino a pochi minuti prima ero pronto a scagliarmi contro quella che ormai avevo battezzato come una tavanata.
Ai titoli di coda, che scorrono con un sottofondo di frinire di insetti, mi ritrovo con gli occhi lucidi a dire:
“Film Enorme”. Paolino che dice: “Bellissimo!” Daniele:”E’ incredibile!”
E infatti: E’ incredibile. Come ha fatto?
Cosa ha fatto?
Non è un colpo di teatro tipo”Dogville”, dove l’iradiddio finale, ti scarica di tutta l’eucarestia patita prima.
Cosa e come succede?
Terence Malick non cambia marcia. Non sterza.
Tutt’altro.
Continua imperterrito a diritto.
Solo che ti ritrovi in porto quando tutto pare perduto. E ti rendi conto che il regista aveva programmato ogni scena con cronometrica precisione.
Le ultime immagini sono pagine magiche, che illuminano tutto il resto con la forza della Verità .
E perfino il motivo a spirale della colonna sonora, con il suo ultimo crescendo trova la sua allocazione inevitabile.
L’amore vero, quello granitico.
Impastato di raziocinio, compassione, calore materno e poetica ingenuità , sovrasta e schiaccia la passione irragionevole.
Con dignità ineluttabile.
Faticoso e splendido.
ofp
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