te pensa il caso

Posted on agosto 26, 2011 
Filed Under sens_in_azione

sabato sera c’era un bel cielo sopra lo spettacolo di Celestini e mentre mi facevo trasportare in giro dalle sue macchine di parole mi son trovato a guardarmi che pensavo alla morte di Berlusconi, a quel giorno lí, non un malaugurio, solo il pensiero di cosa succederà a tutto quanto l’ambaradan che ha messo su, ci sarà gente col capogiro, gente con le bandiere, gente che urla, gente che sta zitta, poi quel pensiero è passato e ho ricominciato a vedere quel pizzo in fondo alla faccia di Celestini, son risalito su quel tappeto volante che tesseva con la voce fino a quando ha finito di dire che ci sarebbe andato lui, lunedì, a mettere la (non “una”) bomba a Montecitorio, perché tanto lui a Roma doveva rientrare ed era più comodo per tutti se ci faceva un salto lui, ecco poi ieri Bossi casca dal letto e si rompe una spalla, perché lui fa le cose normali, si mette la canottiera, manda affanculo, suda, c’ha i rayban da vista, che era dai tempi di Funari che non li ho più visti a nessuno, c’ha un figlio parecchio normale, insomma mi son chiesto come cazzo fa ad andare d’accordo con quello che per ora non è morto, ma le cose normali non le fa mai, né lui né i suoi figli che son persone speciali e c’hanno tanti interessi tipo il Milan che anche lui fa lo sciopero del calcio, che sembra una cosa normale fatta in un mondo assurdo, ma comunque il risultato è buono, avremo una domenica normale in più, quest’anno, che poi se tutto va bene magari lo sciopero si allunga perché non si mettono d’accordo e domenica dopo domenica magari si scordano e con un po’ di pazienza, tam, ci siam liberati del calcio e di uno dei tanti giochini di Berlusconi che comunque gliene rimane parecchi, ma secondo me non è felice che la gente pensi certe cose su di lui, ma la cosa più incredibile di tutto questo è che mezz’ora fa leggevo un libro di Paolo Nori che si chiama “i libri devono essere magri” e a un certo punto, a pagina 26, lui racconta di un giorno in cui gli han detto che era morto Berlusconi e lui ci ha creduto per quattr’ore buone, mentre a me quel pensiero lí al massimo mi sarà durato un minuto, ma almeno era una roba mia, mica mi faccio influenzare dalle sue tivù, io.

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