pensieri ristrutturanti
Posted on settembre 3, 2006
Filed Under vitavissuta
allo specchio stamani mi sembrava di essere Mario Andretti col casco, una testa sferica da paggio, un Enzo Paolo Turchi castano, che schifo, allora vinco la mia ritrosia per i coiffeur e vado, c’è un sacco di gente di sabato mattina, è importante avere una bella testa nel finesettimana, e io mi metto in coda e aspetto leggendo Max, GQ e Men’s Health, così quando il mitico Fabio mi comincia a bagnare l’elmo sono in piena tempesta ormonale, ma quelle letture non traggano in inganno, le mettono lì per non spaventare i clienti che tengono più alla forma del capello che del sottostante organo, così cominciamo a parlare e lui mi dice che come ogni anno vuole andare in vacanza in Thailandia su quest’isola tipo Ibiza dove ha anche trovato da acquistare insieme ad un amico un ristorante per quindicimila euro, Che sono quindicimila euro dico io, una macchina, fai bene a buttarceli e lui mi dice che è vero e che comunque il suo scopo ultimo è quello di riappropiarsi del suo tempo, ha trentunanni e lavora come un matto da quindici per cui siccome il socio è d’accordo non vuole soldi ma tempo, Quindi, gli dico, Quindi mi piacerebbe comprare quel ristorante e passare quattro mesi là e otto a lavorare qua, sai che laggiù su quest’isola stai in un bungalow sul mare bellissimo per tre euro al giorno, ti costa tutto niente, Fai bene, dico e lui, Anche perché lo vedi che ritmi che “dobbiamo” tenere da noi, ti dicono “il tempo è denaro”, non è vero, non è vero, il tempo non è il denaro, è molto più prezioso, io ho la fortuna che il mio socio me lo venda ad un prezzo, ma il denaro lo faccio tagliando i capelli, il tempo non lo accumuli in cambio di niente, e nel mentre mi sforbicia una testa che assume via via una forma accettabile, almeno ai miei occhi e io penso che il mio, di tempi, stamani li valeva tutti quei tredici euro.
se uno legge Saramago poi comincia a pensare che i pensieri debbano avere meno interruzioni possibili, se poi a uno piace come scrive Fabrizio Venerandi allora magari fa un tentativo, giusto uno, di raccontare una piccola cosa in quel modo.
Da domani torno al punto, alla virgola e, checcazzo, al puntevvirgola.
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2 Responses to “pensieri ristrutturanti”
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Io ti ho visto oggi e mi sembra che ciavessi lo stesso elmo di sempre in testa magari non sei una fica anzi sicuro non sei una fica e in effetti confesso che ti ho guardato con la stessa attenzione con cui si guardano i guardrail lungo lautostrada che poi si chiamano guard rail mica per essere guardati e insomma io sarò mezzo pelato ma a me lelmo mi sembra sempre bello calcato alla sommita del tuo capo e per farla breve mi sembri un creativo col caschetto in una strada dove si costruiscono belle barche
( io non ho messo ne un apostrofo ne un accento )
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