istantanee riordinate
Posted on settembre 10, 2007
Filed Under vitavissuta
di ieri, qualche immagine
il deserto della domenica mattina presto a Livorno
il viso di mia nonna, 99 anni, che gliene davi venticinque meno
la chiesetta vuota con le suore d’importazione
il “dispenser” dell’incenso da cui non usciva il fumo
la custodia degli occhiali della suora di Pierre Cardin appoggiata sulla panca
il prete che alle nove deve essere a Quercianella
la Corea di Livorno costruita durante la guerra in Corea
il cimitero dei Lupi con davanti il deposito delle auto sbarcate da navi enormi
il carro funebre con la croce aerodinamica
il carro funebre col gps per sapere sempre dove sta andando
l’autista che fuma mentre guida e io mi immagino la nonna Luisa dietro che lo infama
il parcheggiatore abusivo dell’area di servizio
il carro funebre parcheggiato al sole nell’area di servizio
il traffico della domenica, ci si sposta per il riposo di un giorno e per quello eterno
la radio che dice che per capire il vino bisogna aver coltivato la memoria degli odori fin da piccoli
l’arrivo al paese della nonna, la sua essenza
la vicina di casa che intercetta con lo sguardo il carro funebre (e mi immagino che si faccia il segno della croce)
il cimitero su un colle isolato, tutto per sè collegato al paese da una strada sterrata con doppia filare di cipressi
lo scoiattolo che sale sul cipresso
due parenti che aspettano sotto un cielo limpidissimo
la maniglia di ottone della bara che tengo con una mano
la zia che mi dice che la nonna era contenta di quella posizione perché così vede il lago
io che mi volto e il panorama è lì, splendido come può essere il sud della Toscana
il muratore che mette i mattoni
il muratore che scrive Luisa Feri sul cemento fresco con una scheggia, come quando scrivi col dito sulla sabbia
il muratore che disegna una croce sul cemento fresco
io che guardo i font delle lapidi
nonno Pietro che era alto e se ci fosse stata l’ecografia non sarebbe morto
nonna Elena con la foto che le feci io
nonno Amleto che me lo ricordo che guidava la Ford
zia Cesira piccolissima e forte
nonno Tullio, grande e grosso coi ciglioni da cattivo delle comiche
la nonna Maria che quando ero piccolo mi portavano a baciare e mi sembrava vecchissima
il pranzo, noi cinque, come un funerale irlandese che si va al pub
il ricordo della nonna che mangia in quel ristorante e le piace
la casa della nonna piena zeppa di passato
la pagella delle elementari della nonna
la pagella delle elementari del 1908 della zia che aveva 10 in lavori donneschi
io che mi chiedo se tornerò a Chiusi
una lettera dalle Dolomiti di mio padre del ’72 ai genitori in cui dice “speriamo di riposarci…con Michele”
io che a distanza di 35 anni dico la stessa cose delle vacanze con A+Z
il viaggio di ritorno col traffico, il controsole e le code
gli stormi di folaghe all’ingresso di Livorno
Livorno che arrivi e ci entri dalla parte dei depositi di container
la casa di cura
ti sia lieve la terra
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One Response to “istantanee riordinate”
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Ti voglio bene (e non c’entra la famiglia), ti sei dimenticato la fila in autostrada e il pranzo (liberatorio) al ristorante…