da stefano_tutto il mondo è palese

Posted on febbraio 12, 2008 
Filed Under pha-tchezie

Ispirato da una boccia di quello buono Ettore esce di casa con un mezzo sorriso stampato sul volto, la giornata nebbiosa è di quelle dove il paesaggio che assume contorni da acquerello, tutto ammorbidito dall’effetto flou dell’aria umida contrasta con l’idea così precisa che si porta dietro da qualche giorno.
Accende il trattore, il campo non è lontano, là alla prima curva, dopo gli alberi.
Le ruote passano dallo sterrato duro al terreno molle, Ettore ha disegnato in mente lo schema da percorrere, tipo quelli coi numeri della settimana enigmistica, abbassa l’aratro e via, dritto, curva secca, dritto di nuovo, su la pala, dritto, inversione, e così via. Si ferma, spenge il trattore, si alza in piedi per controllare il lavoro: per quel che vede può andare.
Riavvia il motore che aggiunge fumo bianco al bianco in cui tutto è immerso e mentre torna a casa pensa che la i maiuscola non avrebbe bisogno del puntino.

 

(P.S. non c’è niente da fare: checché se ne dica il nordest è molto più avanti di noi)

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