ancora sul poster di Carnevale (e poi basta)
Posted on luglio 10, 2009
Filed Under comunic_azione
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il diabolico regolamento del bando del manifesto per il Carnevale di Viareggio ha scatenato ondate di critiche e sospetti anche da parte di professionisti, critiche mosse e circostanziate di fronte a cui la Fondazione Carnevale in toto ha contrapposto un silenzio rotto solo dalla proclamazione del poster vincitore e dalla pubblicazione dei bozzetti partecipanti.
Per il manifesto scelto non so decidermi fra le parole “omaggio” o “falso d’autore”, ma scorrendo tutti i bozzetti presentati vengono alla mente alcune considerazioni.
L’apertura del concorso a tutti, elogiata pubblicamente quasi come uno strumento di democrazia diretta, si è dimostrata un flop colossale: la qualità è mediamente bassa, non c’è un solo manifesto che si stacchi dalla rappresentazione didascalica di Burlamacco e della più stantia agiografia carnevalara. Spero che davanti a quei 60 bozzetti qualcuno dei signori componenti della commissione segreta abbia pensato almeno “ora chi glielo dice a quelli là fuori?”
La Fondazione Carnevale è riuscita a cancellare in un attimo, ma a costo zero, una tradizione comunicativa mediamente più che eccellente che va dai capolavori di Bonetti a Mattotti, da Folon a Franco Signorini.
Ancora una volta si è persa un’occasione per riaffermare il Carnevale di Viareggio come un luogo di stimolo, un catalizzatore di possibilità espressive e per riuscire, davvero, a vincere sul piano della qualità il confronto tanto sentito con gli altri carnevali nazionali, senza tradizione, ma iperattivi, che scatenano regolarmente reazioni da lesa maestà da queste parti.
Convenienza, disimpegno e appiattimento, la nuova mission del Carnevale di Viareggio.Â
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One Response to “ancora sul poster di Carnevale (e poi basta)”
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caro michele
come ben sai sono pienamente d’accordo su come vengono gestite queste opportunità (perse) da chi gestisce i posti “di comando”.
poca professionalità e non comprendo cosa altro …
sembra tutto così normale ed intanto le cose procedono sempre sulle stesse direzioni.
un peccato.
è veramente pensabile che un giorno le cose possano cambiare?
Ps
un sincero complimento per la tua interpretazione trasversale e dissacrante … e soprattutto ironica!