etica, estica

Ho letto che la Corte di Cassazione ha sancito che è reato grattarsi le parti intime maschili in pubblico, le palle, i coglioni, i màroni, via.

Un operaio di Como è stato condannato a 200 euro di multa più altri mille da dedicarsi alla cassa ammende (che cosa sia non lo spiegano) la difesa ha sostenuto che si trattava di porre rimedio a un fastidio provocato dal cavallo, ma nulla da fare.

La suprema Corte argomenta:
“Il palpeggiamento dei genitali alla presenza di terze persone è manifestazione di mancanza di costumanza e di educazione in quel complesso concetto di regole comportamentali etico-sociali”.

Mi sento un incivile, un delinquente, anzi…
Quante volte, non tanto per prurito, ma per scaramanzia ho attuato l’immorale rito, quante volte ho sfiorato i confini della legalità per riaffermare ironicamente la possibilità che non succedesse qualcosa di brutto.

Mi guardo e penso a quanti comportamenti “pubblici” dovrebbero essere sanzionati alla stessa maniera o peggio: lo scaccolamento, lo sguardo al didietro, la puzzetta in ascensore, la grattata di culo, ma anche La cosa più assurda rimane la distanza che certe sentenze creano con la realtà: si usa il termine “etico”  per queste cose e purtroppo non utilizzato per l’evasione fiscale, la spazzatura abbandonata per le strade, il parcheggio in doppia fila, il pacchetto di sigarette gettato dal finestrino, il semaforo ignorato.

frozen

amo i flash mob e ne ho parlato già, visti da qua, dalla periferia dell’impero, sono ancora più attraenti e moltiplicano il loro straniante effetto.
Prendete la più grande stazione ferroviaria del mondo, nella capitale del mondo, riempitela di gente che, simultaneamente, si blocca, come congelata per 5 minuti e guardate il mondo attorno che resta a bocca aperta, rallentati per un attimo dal ritmo frenetico che anima questi posti, deragliati improvvisamente da una realtà che non riconoscevano più.

l’état c’est moi (et ma famille)

Premessa: turandomi il naso posto quest’articolo sulla mastella family perché avevo già sentito gran parte degli argomenti in una puntata di “report” dedicata ai finanziamenti ai giornali, ma qui si va un po’ più a fondo e aldilà di un qualunquista “tanto fan tutti così”. Il Ministro della Giustizia, Clemente Mastella e sua moglie Sandra Lonardo hanno due figli, Elio e Pellegrino. Pellegrino è sposato a sua  volta con Alessia Camilleri. Una bella famiglia come le altre, ma con qualcosa in più.Per sapere cosa, partiamo dal partito di Clemente che, come i più informati hanno, si chiama Udeur. L’Udeur, in quanto partito votato dall’1,4%  degli italiani adulti, ha diritto ad un giornale finanziato con denaro pubblico.Si chiama “Il Campanile”, con sede a Roma, in Largo Arenula 34. Il giornale tira circa 5.000 copie, ne distribuisce 1.500, che in realtà vanno quasi sempre buttate. Lo testimoniano il collega Marco Lillo dell’Espresso, che ha fatto un’inchiesta specifica, sia un edicolante di San Lorenzo in Lucina, a due passi dal parlamento, sia un’altro nei pressi di Largo Arenula. Dice ad esempio il primo: “Da anni ne ricevo qualche copia. Non ne ho mai venduta una, vanno tutte nella spazzatura!”.A che serve allora -direte voi- un giornale come quello? Serve soprattutto a prendere contributi per la stampa.Ogni anno Il Campanile incassa 1.331.000euro. E che fara’ di tutti  quei soldi, che una persona normale non vede in una vita intera di lavoro?Insisterete ancora voi. Che fara’? Anzitutto l’editore, Clemente Mastella, farà un contratto robusto con un giornalista di grido, un giornalista con le palle, uno di quelli capace di dare una direzione vigorosa al giornale, un opinionista, insomma. E così ha fatto. Un contratto da 40.000 euro all’anno.Sapete con chi? Con Mastella Clemente, iscritto regolarmente all’Ordine dei Giornalisti, opinionista e anche segretario del partito. Ma è sempre lui, penserete! Che c’entra? Se è bravo! Non vogliamo mica fare discriminazioni antidemocratiche.Ma andiamo avanti. Dunque, se si vuol fare del giornalismo serio, bisognerà essere presenti dove si svolgono i fatti, nel territorio, vicini alla gente.Quindi sarà necessario spendere qualcosa per i viaggi. Infatti Il Campanile ha speso, nel 2005, 98.000 euro per viaggi aerei e trasferte. Hanno volato soprattutto Sandra Lonardo Mastella, Elio Mastella e Pellegrino Mastella, nell’ordine.Tra l’altro, Elio Mastella è appassionato di voli. Era quello che fu beccato mentre volava su un aereo di Stato al gran premio di F1 di Monza, insieme al padre, Clemente Mastella, nella sua veste di amico del vicepresidente del Consiglio, Francesco Rutelli. Ed Elio Mastella, che ci faceva sull’aereo di Stato? L’esperto di pubbliche relazioni di Rutelli, quello ci faceva!Quindi, tornando al giornale. Le destinazioni. Dove andranno a fare il loro lavoro i collaboratori de Il Campanile? Gli ultimi biglietti d’aereo  (con allegato soggiorno) l’editore li ha finanziati per Pellegrino Mastella e sua moglie Alessia Camilleri Mastella, che andavano a raggiungere papà e mamma a Cortina, alla festa sulla neve dell’Udeur. Siamo nell’aprile del 2006. Da allora -assicura l’editore- non ci sono più stati viaggi a carico del giornale. Forse anche perché è cominciata la curiosità del magistrato Luigi De Magistris, sostituto procuratore della Repubblica a Catanzaro, il quale, con le inchieste Poseidon e Why Not, si avvicinava ai conti de Il Campanile.Ve lo ricordate il magistrato De Magistris? Quello a cui il ministro della Giustizia, Clemente Mastella, mandava tutti quei controlli, uno ogni settimana, fino a togliergli l’inchiesta? Ve lo ricordate? Bene, proprio lui!Infine, un giornale tanto rappresentativo deve curare la propria immagine.Infatti Il Campanile ha speso 141.000 euro per rappresentanza e 22.000 euro per liberalità, che vuol dire regali ai conoscenti. Gli ordini sono andati tra gli altri alla Dolciaria Serio e al Torronificio del Casale, aziende di Summonte, il paese dei cognati del ministro: Antonietta Lonardo (sorella di Sandra) e suo marito, il deputato Udeur Pasquale Giuditta.Ma torniamo un attimo agli spostamenti. La Porsche Cayenne (4000 di cilindrata) di proprietà di Pellegrino Mastella fa benzina per 2.000 euro al mese, cioè una volta e mezzo quello che guadagna un metalmeccanico. Sapete dove? Al distributore di San Giovanni di Ceppaloni, vicino a Benevento, che sta proprio dietro l’angolo della villa del Ministro, quella con il parco intorno e con la piscina a forma di cozza. E sapete a chi va il conto? Al giornale Il Campanile, che sta a Roma.Miracoli dell’ubiquità.La prossima volta vi racconto la favola della compravendita della sede del giornale. A quanto è stata comprata dal vecchio proprietario, l’Inail, e a quanto è stata affittata all’editore, Clemente Mastella.  Chi l’ha comprata, chiedete? Due giovani immobiliaristi d’assalto: Pellegrino ed Elio Mastella.Mauro Montanari-Corriere d’Italia/News ITALIA PRESS

Strano ma vero

Il governatore della Sicilia Totò Cuffaro ha 23 addetti stampa – tutti con la qualifica di redattori-capo assunti per chiamata diretta e con uno stipendio minimo di 3.800 netti al mese.

Consulenti, figli di papà e censure

L’altro giorno ho letto su repubblica.it un bell’articolo di Sebastiano Messina sui 1253 consulenti del governo. Esauriente come un servizio di “report” ci trovavi pixel nero su schermo bianco numeri e spese da capogiro per incarichi surreali.

Quell’articolo è stato rimosso dal server di repubblica, immagino perché, ma per fortuna l’ho ritrovata nella memoria cache che google crea di tutto quello che passa per la rete, qua. Resta comunque vergognoso il comportamento censorio filogovernativo del quotidiano che ormai compro solo per leggere Gianni Mura, Paolo Rumiz, quando c’è e l’inserto D del sabato.

P.S. A soccorrere il navigatore appare improvvisamente anche un link del sito della Camera stessa. Splendido.

report_domenica 14 ottobre

guardo sempre meno tivù, perlopiù Simpson e Cartoon Network, l’unica concessione che mi viene fatta, per un tacito accordo che dura da anni è “report”. Guardarlo, la domenica sera dopo il buonismo faziano è un po’ come cominciare un pasto con una fettona di torta meringata alla panna e poi mangiarsi una bella aglio, olio e peperoncino, ma me lo fanno vedere e non mi lamento.  Domenica, sicuro, ricomincerò ad incazzarmi, tanto poi digerisco anche i sassi.

Gentili telespettatori,
Vi comunichiamo che Report riparte domenica 14 ottobre alle 21.30 su RAI TRE.
La puntata si intitola  “Il banco vince sempre”  di Stefania Rimini.

Segue sinossi:
Gli Enti pubblici hanno sempre bisogno di soldi e li trovano facendo mutui e obbligazioni. Poi si fanno sistemare i debiti dalle banche che si inventano operazioni di finanza strutturata.  E così si spostano i debiti in là nel tempo e il pacco se lo ritroveranno le giunte future. Questi scherzetti poi costano cari: le banche hanno un debole per le Regioni, le Province e i Comuni, perché di solito non capiscono i rischi che corrono e non si accorgono dei costi impliciti nelle operazioni
“swap”. Gli “swap” fanno parte della famiglia dei derivati  (la stessa dei derivati emessa sui mutui  subprime che hanno messo in crisi le borse di mezzo mondo) e si chiamano così perché derivano il loro valore da variabili esterne.
Sono  strumenti complessi e rischiosi, dove chi ne sa di più lucra profitti abnormi, e chi ne sa di meno perde tutto. Pare che in Italia non si possa vivere senza i derivati perché non hanno lasciato fuori nessuno.

Com’è andata a finire?
L?aggiornamento di questa prima puntata si intitola “Cara Politica” di Bernardo Iovene.
Nel 2003 lo stipendio dei parlamentari era di 14.200 euro, a fine anno 2004 aumentò di 800 euro. Oggi dopo i tagli del governo Berlusconi e il blocco di Bertinotti è di 14.500 netti più i benefit.
Nella finanziaria del 2008 ci sarà una stretta sulle consulenze.

La goodnews di questa settimana si intitola “Pedala!” di Giuliano Marrucci.
Mentre in Italia si discute se imporre l’uso del casco ai bambini che vanno in bici, in Olanda cercano di programmare la rete dei trasporti in modo ecologico e sicuro.
Esiste in Olanda la capitale della bicicletta, Groningen, il 50% degli spostamenti urbani vengono fatti in bicicletta.

Vi informiamo inoltre che sono previste le repliche di questa puntata su Raisat Extra canale 120 piattaforma Sky nei seguenti giorni:

Lunedì 15 ottobre alle ore 10.00 e alle 21.00
Giovedì 18 ottobre alle 4.00
Sabato 20 ottobre alle 1.15

erik franssen

Erik Franssen espone alcune sue foto (tra cui questa) nell’ambito della mostra “Encounters” alla Stadsgalerij di Heerlen, in Olanda, vicino al confine con la Germania.
Lui è il fotografo con cui abbiamo lavorato (molto bene) lo scorso dicembre per la campagna Crust: una capacità speciale di intuire e gestire gli elementi del racconto, dalle persone agli oggetti, agli scenari.

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