sul calore del chip [ancora su Grand Budapest Hotel]
non so perché, ma nella sua costante simmetria il mondo di Wes Anderson mi è sempre apparso come analogico, fatto di artigianato, tutto messo in ordine manualmente, con un calore umano, inserito in un disegno metodicamente lontano dalla macchina.
Beh, un po’ di computer c’è, ma usato così non te ne accorgi nemmeno e ti fa sembrare ancora tutto molto bio.
(ah, lo dovete vedere su vimeo perché ci hanno infilato una qualche restrizione di embedding, egoisti…)
La “Molte Miglia” di Wes Anderson per Prada
dopo aver visto questa micromegaproduzione girata a Cinecittà la seconda cosa che viene in mente è che Wes Anderson è l’unica persona a cui si può concedere a cuor leggero di trattare tutti gli stereotipi con cui un americano vede l’Italia.
La prima è che questo film va visto la seconda volta frame by frame per scoprire tutte le perle stilistiche e i props con cui ha dipinto ogni quadro.
da paul_c’è da diventar omosessuali per la noia
Been Bill
il presente, spiegato.
Quasi tutte domande che ci lacerano hanno risposte chiarissime, su wikipedia.
“Oggi è il giorno corrente, ovvero martedì 15 ottobre 2013 (aggiorna data); il giorno dopo di ieri e prima di domani. È il periodo che va dalla mezzanotte di ieri alla prossima mezzanotte.
È il presente.”
[fonte, appunto, wikipedia]
a pensar male
due estati, per le ferie, fa abbiamo mandato questa comunicazione ai clienti
oggi ci hanno fatto notare questa, di un’altra agenzia (che, elegantemente, omettiamo ;-)).