lokolook_ozzy + korn concert
la seconda tappa del progetto lokolook andrà a rappresentare le facce che affolleranno il concerto di Ozzy Osbourne e dei Korn al Palasharp di Milano mercoledi prossimo, 22 settembre.
Troverete il set allestito e pronto per fotografarvi dal momento dell’apertura dei cancelli, dentro il Palasharp.
Vi aspettiamo.
Prinz Indoor 007
(da ilking.it)
Anche quest’anno, domenica prossima, si svolgerà il Prinz Indoor.
La manifestazione servirà ancora una volta a divertirsi (giocando, ma anche mangiando…) e sopratutto a raccogliere fondi da destinare in beneficenza, continuando a collaborare con i progetti di Paola Pellegrinetti.
Abbiamo cercato di diffondere più possibile la notizia di questa manifestazione, ma vi chiediamo ugualmente di collaborare affinchè vi partecipino il maggior numero di persone.
PROGRAMMA:
ore 9:30 Ritrovo presso il palazzetto
ore 10:00 Prima partita Femminile
ore 11:00 Prima partita Maschile
ore 12:00 Intervento dell’assessore allo sport di Viareggio
ore 13:00 Pausa con pranzo all’osteria Mezzo Marinaio, proprio di fianco al palazzetto (chi volesse venire ce lo faccia sapere…)
ore 14:00 Seconda partita femminile
ore 15:00 Seconda partita maschile
ore 16:00 Terza partita femminile
ore 17:00 Terza partita Maschile
A seguire premiazioni.
rush_23 ottobre 2007
acquistati i biglietti per l’unica data italiana dei Rush > 23 ottobre, Milano, Datch Forum.
La performance live diventa un bene di lusso. Forse la morte del cd ha concentrato sull’esperienza live tutti gli introiti delle band, comunque certe cifre sono intollerabili, basti pensare che fino a poco tempo fa il concerto costava quanto il disco, più o meno e ora, come minimo, il doppio.
Si tornerà alle pietre sul palco, stile Vigorelli anni ’70?
helvetica>un film per un font
Una volta c’erano i trasferibili, gli R41 perlopiù perché i Letraset costavano una fortuna, in cui la varietà di caratteri disponibili era limitatissima e la cui difficile applicazione facilitava il passaggio all’ateismo.
La faceva da padrone un font dal nome antipatico che ti ritrovavi cucinato in tutte le razze possibili, dal plain all’italic, dal bold al condensed, compressed ed extended: l’Helvetica. Per anni mi sono chiesto come mai non venisse meno quel trionfo di (apparente) banalità . Dal trasferibile al computer ho continuato a detestarne la testardaggine con cui non tramontava, ma lui, grazie alla svizzera costanza ha avuto la meglio: oggi spesso parto da un’idea di lettering cercandolo nel menu font per poi trovarmi a sforzarmi di non usarlo solo per un pregiudizio di troppa facilità stilistica. Quello che scambiavo per banalità era rigore, coerenza e un comportamento mai sopra le righe. Una neutralità mai così densa di significato, una vera prova di carattere. Un font perfetto per la maggiorparte delle occasioni che viene proprio dalla terra del Victorinox, il coltellino multiuso svizzero.
L’esperienza personale mi serve solo a dire che siamo di fronte ad un fuoriclasse e come tale va celebrato, in questo caso con un film.
“Helvetica” è un documentario che celebra la tipografia, il disegno grafico e la cultura visiva in genere. Guarda alla proliferazione di un carattere (che sta celebrando il suo cinquantesimo compleanno quest’anno) come parte di più grande riflessione circa il modo con cui, consapevolmente o no, ha toccato e continuerà a toccare le nostre vite.
La pellicola è un’esplorazione degli spazi urbani di alcune grandi città alla ricerca di questo carattere che le abita in gran quantità inframezzate a conversazioni con famosi graphic designer sul loro lavoro, il processo creativo e l’estetica che sta dietro il loro uso dell’helvetica (da Erik Spiekermann a Massimo Vignelli, da Neville Brody a Stefan Sagmeister, da David Carson a Tobias Frere-Jones).
Uno sguardo più profondo all’universo di parole che ci circonda: io a Berlino vedo in Meta, a Londra in Helvetica.
Aspetto in gloria il dvd.
Da parte mia le scuse gliele ho già fatte ed è ormai un po’ di tempo siamo ottimi amici.
forears
è online il nuovo sito di forears, la sound agency di Daniele Landi, un uomo che la musica ce l’ha scritta addosso.
(la foto apparentemente c’entra poco, ma la frase suona bene)
il sito della nuova etichetta di Daniele Landi: logo + marchio by me