che poi col tempo non fa più male
“Credo sinceramente di essere stato e di essere di gran lunga il miglior presidente del Consiglio che l’Italia abbia potuto avere in 150 anni della sua storia.” (da qui)
Alla fine gli farà nocciolo e finalmente ci porteranno attaccati all’ospedale coperti da un lenzuolo.
Gli italiani, tutti, davanti, e lui dietro.
sigla di chiusura
pensando alla morte di Mike Bongiorno mi è venuto in mente il suo cambio di rotta da quando è entrato a quando l’hanno “uscito” da Mediaset. Poi ho trovato questo video.
questioni di carattere
quando compri un giornale lo leggi e dopo un po’ lo metti nella carta da riciclare (o se sei di destra lo metti nell’unico sacchetto di spazzatura con tutto insieme).
Verso la fine di agosto, ogni anno, esce il catalogo di Ikea, il periodico più conservato nelle case italiane, con un’aspettativa di vita media esattamente pari ad un anno, infatti non lo getti, ma glielo riporti e loro ti fanno un regalo.
Più conservatore dell’Osservatore Romano, più affidabile de La Cucina Italiana, più avvincente di Wired, ma sopratutto trasversale a ceti, epoche e ideologie. E il lettering non tradiva questo schema, con un Futura pronto a tutto, come un IVAR o un BILLY, ma sempre con una forza tranquilla, lontana da sapori di supermercato. Con quel font il catalogo parlava a me, mi apriva un orizzonte di scelte apparentemente uniche, tutte per me (e lascia stare che poi entravi in una qualunque casa e ti sorprendevi vedendo le tue stesse scelte…).
Sfogliando l’ultimo catalogo mi sa che in Svezia sta succedendo qualcosa di davvero brutto. È tutto in Verdana, il carattere più insipido, “gnucco”, senzapalle, anonimo, omologato, da contabile, della storia della grafica. E questo succede in contemporanea in tutto il mondo, boom! da oggi Verdana. Punto.
Perché? Perché? Perché? Anche la linea PS perderà la sua aurea di design esclusivo per quelle poche decine di milioni di fans nel mondo.
Niente sarà come prima, il Verdana è orrendo, ma mi consolo pensando che se l’avessero fatto tutto in Comic Sans, saremmo finiti tutti da Mondo Convenienza.
so ’70s_Them Crooked Vultures
un altro piccolo tassello da aggiungere per arrivare all’uscita del disco
dietro i nomi delle vie, anzi sotto
mi piacciono le targhe delle vie dove sotto il nome c’è scritto “statista”, “santo”, “astronauta”, “sportivo”, insomma la professione in cui quel nome e cognome eccelleva, perché di solito le vie si danno ai morti, giusto per evitare peccati di vanità .
Quasi tutti i giorni passo per una via, la più importante della Darsena, intitolata a Michele Coppino e mi sono sempre, chissà perché, immaginato che fosse un uomo legato al mondo del mare, alla marineria, a Viareggio e allora ho detto alla Zoe di ricordarmi di guardare su Wikipedia chi fosse costui. La Zoe me l’ha ricordato e ho scoperto che sotto la targa ci andrebbe scritto “statista” o “grande politico”.
Grande perché Michele Coppino fu ministro della pubblica istruzione nel primo e nel secondo governo Depretis (1876-1878), nel 1877 varò la riforma (Legge Coppino) che rese obbligatoria e gratuita la frequenza della scuola elementare (obbligatoria e gratuita, ma vi rendete conto quanto siamo stati civili, a volte?).
La riforma prevedeva una scuola obbligatoria, gratuita e aconfessionale, e fissava tra le materie di insegnamento le “nozioni dei doveri dell’uomo e del cittadino”, al posto dell’insegnamento religioso, che poteva essere effettuato solo a richiesta e fuori dall’orario scolastico. Cavolo con queste basi la lotta per uno stato laico doveva essere finita da tempo, macché a distanza di 130 anni il paragone vede l’oggi di gran lunga perdente, anzi su posizioni ben più arretrate di quelle del diciannovesimo secolo.
Comunque a Viareggio le targhe non c’hanno la qualifica sotto e sono scritte in un carattere che andava molto qualche anno fa, ma sbagliato per la leggibilità da lontano e con crenature impossibili.
la verità ti fa male lo so
c’è questo tipo con cui giocavo a a pallavolo che si andava a mangiare la pizza dopo l’allenamento e lui mangiava sempre delle piattate di prosciutto crudo e se gli offrivano della focaccia o del pane diceva sempre di no e allora mi ricordo che qualcuno gli chiese perché e lui rispose che era celiaco e non poteva mangiare alimenti contenenti farinacei perché sennò gli veniva il mal di pancia e il caà rone e così niente pizza e niente birra, lui pigliava il prosciutto col parmigiano.
L’altro giorno dopo anni di questa dieta ci dice che ha fatto degli altri esami più approfonditi e non è vero che è celiaco così rimangia le pizze e ribeve le birre, ma deve rifare degli altri esami perché gli viene il mal di pancia e il caà rone e allora mi veniva da pensare che era meglio se non glielo dicevano che non è celiaco, che c’ha guadagnato?
da rectoverso_
condivido la lucida diagnosi del dottor Pruno sull’attuale situazione italica
“Questo ceto dirigente di ladri puttanieri mafiosi, di infimi sgherri e tirapiedi degli sgherri, di facce ebefreniche da repertorio criminologico, che fonda il suo potere sul broglio, il voto di scambio, la propaganda canagliesca, la violenza istituzionale, il latrocinio sistematico della cosa pubblica, l’osceno ingozzarsi dei soldi prelevati dalle buste paga del popolino bue – che, in quanto tale, fa il tifo e prova invidia anziché armarsi per impiccarli per i piedi – io so da dove viene…”
da leggere tutto il resto su rectoverso