erbaccia_3

mentre l’amica erbaccia, non progettata per certe dimensioni, comincia a piegarsi sotto il peso della sua stessa imponenza il nanomaleficoâ„¢ agita la scopa per Napoli come il Dux faceva con la falce nelle trebbiature di regime e oggi (08/08/08) cominciano le olimpiadi in cui hanno inserito anche la disciplina delle BMX. Nel frattempo Franco Carraro e l’avvocato Buongiorno esistono ancora.

gracile costituzione

il primo parla di lavoro, il secondo di diritti dell’uomo, il terzo mi ricordavo che parlava di uguaglianza e dignità, ma me lo sono andato a rileggere: ecco il terzo articolo della Costituzione della Repubblica Italiana (tanto per ricordarselo, Repubblica e Costituzione)

Art. 3 della Costituzione

Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali.

È compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l’eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l’effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all’organizzazione politica, economica e sociale del Paese.

Accanto a queste parole metto a caso il lodo Alfano, la sentenza del G8, i precari e l’esistenza di Franco Carraro e mi coglie un attacco di labirintite.

Per riprendermi mi guardo “Mon oncle” di Jacques Tati, un film contemporaneo pur essendo pensato e girato nel 1958, meraviglioso, con qualsiasi occhi lo guardiate. Ma questo merita un post a parte.

da fosforo_

in questo periodo buio, come tanta altra merda anche il nucleare è tornato a galla spinto a braccia da argomentazioni di seconda mano, ma che sembrano tutte digerite con una passività disarmante.
Più che mai cerco in giro buoni maestri a cui dar credito e stavolta grazie a Sergio Messina trovo una citazione di Carlo Rubbia, che ha detto:

“Il petrolio e gli altri combustibili fossili sono in via di esaurimento, ma anche l’uranio è destinato a scarseggiare entro 35-40 anni, come del resto anche l’ oro, il platino o il rame. Non possiamo continuare perciò a elaborare piani energetici sulla base di previsioni sbagliate che rischiano di portarci fuori strada.”

Uno sguardo ai curricula, tanto per capirsi:

Rubbia si laurea in fisica alla Normale di Pisa, nel 1960 diventa ricercatore presso il CERN di Ginevra. Nel 1984 riceve il premio Nobel per la fisica. Dirige il CERN dal 1989 al 1993. Dal 1971 al 1988 insegna anche fisica presso l’Harvard University. Dal 1999 è Presidente dell’ENEA (Ente per le Nuove Tecnologie, l’Energia e l’Ambiente). Nel 2005 critica il governo Berlusconi sull’umiliazione che la ricerca in Italia sta subendo. Nel luglio dello stesso anno viene rimosso dall’incarico presso l’ENEA.

Scajola (paladino dell’atomo nell’attuale governo) da ragazzo militò nel movimento giovanile della Democrazia Cristiana. Dopo aver frequentato giurisprudenza all’Università di Genova senza giungere alla laurea (che conseguirà nei primi anni del 2000) lavorò come amministratore pubblico. Nel 1980 venne eletto nel Consiglio comunale di Imperia che, dopo due anni, lo elesse sindaco; ma dopo un anno fu costretto a dimettersi a causa di accuse giudiziarie. Scajola è Ministro dell’Interno con Berlusconi nel 2001. Nel 2002, dopo l’assassinio di Marco Biagi da parte delle BR, dichiara: “Figura centrale Biagi? Fatevi dire da Maroni se era una figura centrale: era un rompicoglioni che voleva il rinnovo del contratto di consulenza.” Tali affermazioni portarono alle sue dimissioni. Dall’8 maggio 2008 ricopre la carica di Ministro dello Sviluppo Economico.

(fonte: Wikipedia)

da stefano_”Napoleone lì fece il suo capolavoro”

stefano me l’ha passato nella primissima mattinata di ieri e la sera era già diffuso a macchia d’olio su tutta la rete generando milioni di considerazioni sul management, la Telecom, il rampantismo, l’ignoranza, l’arroganza, lo spaccio di cazzate da parte dell’Head of Domestic Mobile Services, la giacca stretta, l’orologione, la maleducazione come modus vivendi e così via.

Per me casca a puntino: il tipo in questione è senz’altro sceso dal Q7 che mi sta perseguitando negli ultimi due post.

pensieri sparsi in pineta

camminando sul viale Capponi in pineta a Viareggio senti uno sferragliare ritmico di un mezzo di locomozione che non ho mai visto da altre parti, il grillo, un affare basso a tre ruote con un volante che viene mosso dalla spinta avanti e indietro delle gambe di foggia estremamente artigianale e di cui non ho trovato tracce sul web, ma di cui mi piacerebbe conoscere l’origine.

incrocio il candidato sindaco dei DS, tale Palestini, e poi lo ritrovo alcuni minuti più tardi a fine viale Capponi, quasi sulla via Vespucci che, prima di concedersi ad una telecamera, si cambia il giubbotto e infila quello giallo che indossava sui manifesti e santini e che mi aveva subito messo una certa tristezza, ma che forse ha eletto a suo simbolo o feticcio, tipo il cappotto di Mourinho. Tristesse.

ci sono i cartelli elettorali in pineta, ancora spogli, tanti buchi di assi di legno in mezzo a poster bruttissimi, ma ce n’è uno splendido in cui campeggiano stile figurine una trentina di facce che quel partito propone come consiglieri, mi avvicino e cerco di riconoscere volti conosciuti in mezzo a foto di sorrisi illuminati da una flashata impietosa. Qualcuno lo riconosco, mi stupisco per alcuni, mi schifo per altri, mi metto a ridere per la headline della campagna che presuppone il voto di preferenza per le lezioni nazionali (?), mi chiedo come si mettano assieme persone così diverse, quale valore condiviso stia dietro il loro impegno e come mai gente che sa esprimersi con proprietà di linguaggio possa non accorgersi di quanto male si proponga e di quanto bassa sia la sua comunicazione rispetto ai più alti e rispettabili propositi che vogliono affermare.

la sera esco sotto la pioggia a portare tre sacchi di immondizia prodotti per pasqua fino al cassonetto che sta di fronte alla pineta. Deve essere saltata la luce nei vialetti e tutto è nero, là dentro, fa più paura del solito e mi immagino le facce sui manifesti un po’ preoccupate.

Berlusconi non ha mai potuto fregiarsi di una first lady quindi aveva ripiegato sull’altra figura femminile di riferimento della sua morale elastica: la mamma.

Tralascio qualsiasi considerazione sulla eco mediatica della delle sue opinioni prima e della sua dipartita poi, ma se n’è andata a 97 anni e se la genetica conta qualcosa temo che di lui non ci libereremo tanto facilmente.

forse ho ascoltato troppi dischi di heavy metal

mi son detto, ma che c’entra il Papa con l’inaugurazione dell’anno accademico, preferirei che venisse uno con le palle, che abbia davvero qualcosa da ascoltare sentendosi qualcosa dentro che si muove, tipo Steve Jobs o Jenna Jameson, ma comunque mi è sembrata la solita polpetta mediaticopolitica avvelenata di cui poter fare a meno, lui nei suoi appartementi, io nel mio, tanto se vuol dire qualcosa i mezzi per impormene l’ascolto li trova sempre, però mi è successo che l’altra mattina cercavo al solito la frequenza del gr1 delle sette e mi sono trovato circondato dalla voce melliflua del dìggéi di radiomaria che monopolizza le frequenze effemme dall’ottantasette a centosei, non ci son seghe, una sì una no è lei, in un’alternanza continua di rosari e aguilera che non ti da’ tregua per cui spesso mi ritrovo con la mano sulla manopola della sintonia e la bocca aperta a sentire cose tipo questa (da www.silenzi.com): roba dell’altro mondo.

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