zoismi_c’è virus e virus

“daddy, lo sai che la maestra c’ha un virus grossissimo?”
“Sì? Sta male?” “Sì, ce l’ha nel computer… Ma la Giada invece
ce l’ha dentro, il virus”

sul dovere di stringere mani

un nome pronunciato e una stretta di mano sanciscono la reciproca conoscenza, è un credito di fiducia che si da’ e che ci viene dato in attesa di possibili sviluppi della conoscenza che vanno dalla stretta una tantum all’amico di un amico che non rivedrai mai più a quella che poi si trasforma in un abbraccio perenne con la nascita di un’amicizia, comunque il gesto per me è un gesto importante, c’è il contatto delle mani che già di per sé può essere sgradevole per fattori come sudore, problemi di circolazione o mancanza di tono muscolare dell’arto che siamo costretti ad impugnare e c’è il contatto visivo e auditivo che si crea tanto che spesso riesco anche a ricordare il nome del proprietario della mano che mi si porge ed è per questo e per altri mille motivi, tra cui l’igiene personale, che sono schifato al pensiero di allungare la mia mano per stringere mani che appartengono a corpi che fanno, dicono, insomma spargono nel mondo cose che mi creano un disagio indescrivibile, come affrontare con un sorriso una colonscopia o leggere in pubblico le poesie di Bondi, tanto che spesso fingo di avere le mani sporche o bagnate e offro il gomito, cosa che senz’altro farò domani sera.

continuiamo così_02

riporto alla luce dal post precedente un azzeccatissimo
commento di AleLuna, ma resta la questione irrisolta del colpevole
di quella comunicazione: “Ieri sera alla stazione ho
notato quella meraviglia dell’estetica della sinistra di un
manifesto e la prima cosa che ho pensato: toh! un acchiappino per
acchiapparci per il culo? Bella trovata, sana e immediata! Poi
mentre superavo il poster mi sono chiesta se io andrò a votare. E
la cosa si è fatta complicata visto che secondo il mio pdv
scegliere un buon referente farà si che forse NM
verrà spodestato, il guaio è che io non ho mai votato il PD.
Allora eticamente è sbagliato che io vada alle primarie di un
partito che non è il mio? Si. Ma anche mandare allo sbaraglio
Marino (che secondo me è il peggiore) è sbagliato. Allora ci
vado? No. Non ci vado. E non è per l’etica o per i due euro che
si devono versare: è per l’acchiappino dei panni con l’ombra
lunga che fa un po’ manifesto dell’epoca sovietica, per lo
slogan di cui credo abbiano sbagliato soggetto e complemento (non
dovrei essere io a tenere al “ci” ma il “ci” a tenere a me)
e per la parola “muniti”. (tra parentesi: alla molletta gli
mancano pure le molle, ha solo i buchi e quindi o uno la tiene
chiusa così o non la apre che sennò si
rompe).”

compleano

in macchina presto stamani sento alla radio il suono delle lingue dei conduttori di “unomattina” in azione sulle terga (liftate anch’esse?) del festeggiato e un augurio mi attraversa la mente: “pochi di questi giorni”.

il mio gatto è nero e fa delle fusa molto dark

un fuori gioco netto

ancora una volta Cannavaro ha dimostrato le sue grandissime doti di difensore e già si parla di una cessione dal Real allo Scampia.

cose che succedono

“Io da piccolo ero ossessionato dai draghi, sapevo tutto su di loro, sapevo che c’erano degli scienziati, o perlomeno dei tizi che si davano arie da scienziati, che avevano ricostruito il modo in cui i draghi avrebbero potuto volare, concludendo che per volare e sputare fuoco avrebbero dovuto in realtà essere pieni di idrogeno a un livello talmente pericoloso e talmente instabile che… Mi chiesi se sarei stato pronto a dare la mia vita per permettere ad un drago di vivere. Se qualcuno mi avesse proposto: la tua vita in cambio dell’esistenza dei draghi, forse avrei detto di sì, pensai. Però magari no.”

“Mi sono impappinato” dice
“Per un secondo è quasi successo qualcosa.”
“Qualcosa è successo. Qualcosa di piccolo.”
Odiavo il fatto che l’amassimo e che lei volesse amare noi, o almeno Hand, ma che non fosse successo niente e che non ci fosse chance alcuna che succedesse e poi, nel giro di pochi decenni, forse anche prima, saremmo stati polvere.

Dave Eggers, “Conoscerete la nostra velocità”

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