vedere attraverso le fiamme

“L’inferno dei viventi non è qualcosa che sarà; se ce n’è uno, è quello che è già qui, l’inferno che abitiamo tutti i giorni, che formiamo stando insieme. Due modi ci sono per non soffrirne.
Il primo riesce facile a molti: accettare l’inferno e diventarne parte fino al punto di non vederlo più.
Il secondo è rischioso ed esige attenzione e apprendimento continui: cercare e saper riconoscere chi e cosa, in mezzo all’inferno, non è inferno, e farlo durare, e dargli spazio.”

Italo Calvino, Le città invisibili

per ogni minuto che mi sono incazzato
solo oggi mi accorgo
di aver perso sessanta secondi
di potenziale felicità.
Questa cosa mi ha fatto incazzare.

porgi l’altra guancia, ma prima spara

sarà l’estate che finisce con un grigio acquazzone…

Un gruppo selezionato di comparse dall’estremo Oriente estremista grida di fronte a tutte le telecamere e i microfoni “distruggeremo la croce” per vendicare una qualche presunta offesa perpetrata alla loro religione dal pastore tedesco, che, almeno in quest’occasione, non mi pare aver detto nulla di men che tollerabile.
Ancora una volta il passaparola fa arrivare alle orecchie di chi non vuol sentire solo quello che vuole sentire e ancora una volta la morte e la distruzione anziche pace e tolleranza si affacciano fra le parole di questo assurdo battibecco fra religioni che sembrano volersi allineare sempre più ai modi terreni che alle regole di qualsivoglia delle loro singole divinità così che un Bush vale un Ratzinger, un Ahmadinejad un qualsiasi ayatollah.

la domenica sportiva

è cominciato il campionato di calcio, per pietà togliete le bandiere tricolori una volta per tutte, o almeno mettetele a mezz’asta.
Vi è rimasta la passione? Sfogatela altrove, guardare questo calcio è come osservare il proprio scippo e tenere per il cattivo. Moratti, Della Valle, Agnellini e Berluschini sono tutti dalla stessa parte della barricata, si fanno i dispetti, ma nel culo, come in tutti i rapporti, lo piglia sempre chi ama.
Briatore che fa la vittima riesce a farmi stare simpatico Schumacher.

L’Inter con lo scudetto mi ricorda di quando ero piccolo e stavo in porta con il completino di Zoff: facevo cacare, ma mi sentivo importante.

triste, solitario y zidane

capita, non a tutti, ma capita, almeno a me capita.

Succede  per una parola di troppo ed è qua che ne senti il peso.
Dalla cosa più intangibile che esista le parole per una qualche alchimia trovano la terza dimensione dentro il nostro cervello e sublimano da uno stato men che gassoso a quello ipersolido del buco nero. Il peso del tutto concentrato nel nulla, roba da perdersi.

Il processo sta tutto lì, nel cervello e non in quello di tutti, ma in quel cervello, in quel posto, in quel momento, con tutte le variabili allineate in una congiunzione irripetibile.

Zidane è uno zittone che parla, anzi suona coi piedi. Quello sguardo con insistenza verso il basso che sembra sempre cercare  un pallone, laggiù ai suoi piedi, sembra quello di uno che ha un po’ paura di alzare gli occhi e trovare qualcosa di spaventoso, di sgradevole, di fastidioso. Per qualche ragione (lui, tempo, spazio), anche l’altra sera, sempre guardandosi i piedi, ha fatto un ultimo colpo di testa.

È proprio quando ti avvicini al sublime che l’abisso comincia a sorriderti.

la somma di molte nullità è una quantità impressionante.

il mago Oronzo e la vasellina

mi piace scoprire i trucchi dei maghi e al tempo stesso mi affascina la capacità di non farli apparire semplicemente facendoti spostare lo sguardo dal centro dell’azione.

A tal proposito Jo mi ha inoltrato questo:

“Hai ricevuto il libro di Silvio?

Io sì. Vai a pagina 154: c’è una serie di informazioni interessanti, tra
cui, quella che più mi ha colpito è la prima.

E’ scritto che nel 2006 il reddito medio degli Italiani è pari a 27.119
dollari, mentre nel 2001 era di 24.670 dollari. Facendo due conti,
perciò, risulta che il reddito medio degli Italiani è cresciuto di circa
2.500 (2449) dollari.

Mi sono chiesto: ma perché mi danno le cifre in dollari? Io già ho
difficoltà a capire le cifre in Euro, figuriamoci con la moneta di uno
stato estero. E come me, anche moltissime famiglie, massaie e pensionati
che hanno ricevuto il libro!

Comunque, per capire meglio queste cifre, mi sono fatto un po’ di conti;
sono andato sul sito internet www.uic.it, che è il sito dell’Ufficio
Italiano dei Cambi, per tradurre le cifre in euro.

Dunque, il 22 maggio 2001 (il giorno dopo le ultime elezioni politiche),
per fare un dollaro ci voleva un euro e 15 centesi mi, quindi 24.670
dollari (reddito 2001) moltiplicato per 1,15 fa: 28.370,5 euro.

Poi, il 31 marzo 2006 (l’altro ieri), per fare un dollaro bastavano solo
83 centesimi di euro, quindi 27.119 dollari (reddito 2006), moltiplicato
per 0,83 fa: 22.508,77 euro.

In altre parole, mi si spacciano le cifre in dollari per farmi credere
che il reddito medio sia aumentato, mentre, invece, di fatto è diminuito
di 5861,73 euro!!!

E non gli si può nemmeno dare del “Coglione”….. “

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