coglioni di tutto il mondo, unitevi

stefano mi ha segnalato una cosa sentita iersera a Radio Popolare:

“fino a prova contraria i coglioni sono perlomeno il doppio delle teste di cazzo, e questo domenica potrebbe fare una grande differenza”.

E poi, giustamente, si chiede:

“ma chi vota Mastella è meno coglione di chi vota Diliberto?”

coglioni e coglialtri

due settimane fa ha dato del coglione ad un ragazzo che gli ricordava un conoscente mafioso e oggi nel calcolatissimo crescendo di una strategia di divisione a metà dell’ Italia ha esteso a mezza nazione l’epiteto. Psicanaliticamente vorrà pur dire qualcosa l’uso dell’anatomia piuttosto che dell’escatologia o della genealogia materna.
Comunque, facendo un conto della serva, fra gli offesi negli anni da Bossi e compagnia (per lo più terroni, di sud e centro) e quelli raccattati oggi, alla Casa delle Libertà rimane si e no il venti per cento, da cui decurtiamo tutti quelli che pagano le tasse (coglioni) e arriviamo al 10/15 per cento, 20 con preti, Pera e gli antiabortisti.

io c’entro (il bersaglio)


l’ammiccamento del politico all’elettorato, al proprio e a quello degli altri è una cosa che mi da’ l’acidità di stomaco: dai manifesti incravattati alle ospitate televisive per parlare del niente e del suo contorno.
Casini oggi ha spostato in avanti il limite fra proposta politica e proposta indecente. Parlando dell’assassinio di Tommaso ha detto:
“Se non fossi cattolico vorrei la pena di morte per chi l’ha ucciso”.
Un commento che contribuisce moltissimo all’arricchimento di un momento talmente tragico da esigere la purezza del vero.
Il camaleontismo a fini seduttivi: sono così, come tu mi vuoi, l’essenza dell’essere una manica a vento.
Toglie il lavoro a Calderoli, Romagnoli, Mussolini e Borghezio… furbo quel Casini.

E poi, che vuol dire? Che tutti i cattolici sono contro la pena di morte? O che chi non è cattolico ne è a favore?
Roba da far rigurgitare l’ostia o il bollito alla cinese.

declini

forse lo fa solo a me, ma un altro effetto di questo fine legislatura, oltre ai già menzionati arretramenti del grado di civiltà della nostra società è l’incapacità di interpretare i reali problemi e di non cadere nelle trappole di chi si sente scivolare di mano il timone.
Discorsi, discorsi e poi ti accorgi che stai parlando di cose che non hanno un peso e intanto hai perso tempo ed energie. Perché mi portate lontano da quello che desidero? a quello e quelli della claque rinfaccio anche questo, l’avermi cambiato in peggio, e non è poco.

“Ci inchiniamo alla polemica del giorno, di cui capiamo la pochezza, ma a cui tutti si abbeverano. Ci accodiamo al dipanarsi della chiacchera di cui non ricordiamo più l’inizio, al ciarlare di chi affolla la fotografia ai piedi del sovrano.
E tutto intorno, c’è chi lavora, studia e coltiva idee che dureranno mille volte più di un lampo di notorietà in televisione o su un giornale. Ma tutti, spesso, abbiamo preferito quel lampo alla paziente speranza”.

Stefano Benni, “Achille pié veloce”

sul ricordare

“la memoria umana è uno strumento meraviglioso ma fallace.
Le memorie che si trovano dentro di noi non sono scolpite nella pietra; tendono non soltanto ad essere cancellate mentre gli anni passano,
ma spesso cambiano, o addirittura aumentano incorporando caratteristiche estranee.”

Primo Levi

Titoli di corsa

Sono uno di quelli che alla fine di un film sta lì seduto a leggersi come si intitolava quella canzone della scena del ko, oppure che guarda i cognomi degli emigranti italiani in una megaproduzione hollywoodiana. Spesso non ha senso, ma mi aspetto qualcosa anche dall’interminabile scorrere di questi nomi. Se non avete Sky, in televisione questo piacere è negato da tempo immemore e mi sento di dire che la colpa di questo taglio è, al solito, di Napoleone, anche se la RAI ha fatto sua questa usanza e infatti il protagonista principale dei film del lunedi sera senbra essere Melluso calzature. Oltre il danno, però, la beffa. In molte trasmissioni, alla fine, i titoli ci sono ancora, ma li mandano alla velocità della luce: provate a guardare “Le Iene”, “Love Bugs”, “Camera Café”, col cazzo che riesci a sapere chi li scrive, li interpreta o il fornitore delle piantane. E così prova a leggere: “È UN MEDICINALE, USARE CON CAUTELA. LEGGERE ATTENTAMENTE LE MODALITÀ D’USO DEL PRODOTTO. SE I SINTOMI PERSISTONO CONSULTARE IL MEDICO”. Io ci metto, veloce, tre secondi: alla radio o in tv dura un secondo. Cazzo, ma state parlando della mia salute, fatevi capire! Insomma, a me piacciono le cose veloci, tipo i System of a Down, Flash degli Incredibili o videominuto, ma questo non vuol dire che non ci devo capire niente, anzi, quando la velocità ti prende e ti porta con sè -cacchio- se ne vedono molte di più di cose, no?

← Previous PageNext Page →