quattro passi per svuotare la mente e altro

c’era il sole, ieri. Per pranzo, fuori con le pupe, in passeggiata.
Quotidiano (senza inserto)=1 euro
kebab, patatine, acqua, cocacola=23,50 euro
due caffè, un pezzo dolce=2,50 euro
Brucomela (piccola montagna russa per bambini), abbonamento 5 corse=5,00 euro
Klondyke train (piccola montagna russa per bambini), abbonamento 5 corse=5,00 euro*
Tre cioccolate calde ed un cappuccino (al tavolo)=13,80 euro**
Nuove calze per la Zoe che se le è bucate=6,95 euro***
Costo totale 57,75 euro.
Durata dell’uscita 4 ore e mezza.
Così, per dire.
*Queste due attrazioni hanno intrattenuto le belve per 27 minuti.
**Compreso uso cesso con Zoe che bypassa una fila chilometrica
***by auntie Lucy

cavolo, tornato dal mio tour ibericolandese e sopravvissuto alla prima tranche di feste mi accorgo che non ho più aggiornato il blog.
Avrei un mucchio di cose da raccontare, a voce. però, che mi fanno male le dita.

a shooting day in Barcelona

da ofp_Inespugnabilità delle Cose_Hagakure personale

Ognuno di noi si trova a lottare contro i demoni creati dal processo di pressofusione con cui ci giungono le merci.
I manufatti che bramiamo sono oramai costantemente rinchiusi all’interno di una teca infrangibile.
Ogni oggetto comprato, ogni articolo, giace inerme nella sua prigione di cristallo.
Il maestro Saijunase spaccò tre katana nel tentativo di aprire l’involucro del giocattolo acquistato al mercato di Sapporo per il suo nipote prediletto. Il signor Sukato si è procurato il taglio della prima e seconda falange del dito indice e e pollice della mano sinistra, cercando di dischiudere la confezione di sakè espresso.
Per non parlare della membrana inattaccabile che riveste i cd ( e poi si meravigliano della pirateria malese… ).

E’ una metafora interessante questa deriva del consumismo, che da una parte ti ghermisce con tentacoli ammalianti e ti porta a dischiudere il portafoglio.
Dall’altra ti mette in possesso di un oggetto refrattario a qualsiasi utilizzo.
Una forma di packaging che colloca l’oggetto desiderato quasi in un universo parallelo.
Una sorta di tantra applicato al desiderio di qualcosa che già ci appartiene.

(a tutt’oggi il mouse che vedete in foto è inoperoso. dormiente nella sua bara luccicante e tagliente)

beacoup de moi

gianni mi ha mandato una foto panoramica scattata (e assemblata) tre anni fa, alla Défense, a Parigi, un posto tutto cemento, acciaio, vetro e impiegati e dove anche il soffitto (leggi cielo) quel giorno lì si intonava al resto.

perdilo e ti senti perso

ho perso il portafoglio e non me ne sono accorto, almeno non subito, è passata una mezza giornata, poi, quando ne ho riavuto bisogno non l’ho ritrovato al solito posto e allora è cominciata la ricerca nel passato prossimo e fra i posti più improbabili. Ho fatto solo una cosa, quel giorno, sono andato al supermercato e tornato a casa senza più uscire, quindi se è successo è successo in quei trecento metri tra qua e là.

Il portafoglio è la tua identità, o almeno la contiene quando ti serva dimostrarla, è il tuo potere d’acquisto, fra moneta reale e virtuale: è l’essere e l’avere in formato tascabile, perdilo e ti senti perso. Perdita dell’identità, perdita del potere d’acquisto, guida senza patente, ecc: tutte cose che devi affrontare, in primis, con una bella visita alla stazione dei Carabinieri. Di là dal vetro un apprendista in divisa che mi chiede lo spelling di “Mandarina Duck” per inserirlo nella denuncia e registra tutti i dati che, con una fatica immane, sono riuscito a racimolare per dimostrare il contenuto di quel portafoglio che immagino già in mano a qualcun’altro. Sì, perché allo smarrimento dello smarrimento si sovrappone quasi subito la rabbia da furto (“cazzo, se me lo hanno sfilato di tasca hanno delle mani di fata o io ho le chiappe insensibili…), ma non mi lascio sopraffare e continuo l’iter dei blocchi: due carte di credito, un libretto degli assegni, una Viacard, la patente, la carta d’identità più tutta una serie di cartine, bigliettini, foto e ritagli che in questi anni hanno contribuito a trasformare il portafoglio in un ufficio e una casa.
Quattro volte dai Carabinieri per ottenere un foglietto che mi consenta di guidare in attesa della nuova patente, due in banca, due in comune in una via crucis che mi impegna per un paio di giorni e che mi prende talmente tanto da non farmi pensare di fare la cosa più logica, andare al supermercato, chiedere se hanno per caso trovato un portafoglio e scoprire che sabato ne hanno trovato uno, indovina di chi.

brain storming

dopo lo stormo di storni, immagini sparse acchiappate al volo durante un brain storming fiorentino.




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