welcome Dario
ieri verso mezzogiorno ha visto la luce Dario, un bimbo di quattro chili che, stupefacente per i neonati, appariva sereno e disteso dopo quella che deve essere una l’esperienza più forte della vita, anche se l’unica che non riusciremo mai consciamente a ricordare.
La felicità di un evento così si amplifica col ripensare a quanto Dario sia stato voluto da Annarita e Michele e la loro volontà , che ha vinto l’ottusità della nostra legislazione in materia di procreazione assistita, lo rende ancora più speciale.
Da notare l’attaccamento ai colori del King di Michele che in sala parto ha indossato la maglia di capitano.
le tre C di una dieta corretta
“daddy, lo sai che la Zoe mangia le Candele, la Colla e le Caccole?”
la mierda vuelve_piccole gratificazioni
alla fine dello scorso anno io e ofp partecipiamo con un avatar battezzato “Annalena Santercoli” ad un concorso indetto dallo IED (Istituto Europeo di Design) sul tema “Chi lo fa lo aspetti”- Riflessioni grafiche sullo stivale, veniamo selezionati ed esposti a giugno a Barcellona.
Oggi mi è arrivato il catalogo: c’è della freschezza, ma anche immagini stereotipate tipo appunto stivali, pastasciutta e tazzine di caffè. Sopratutto ci sono la biografia dell’autrice e un’introduzione al lavoro scritte da ofp.
Annalena Santercoli d’Antignano,
vive accampata in una casa semidiroccata a Borgolucente, una sperduta frazione sulle Alpi Apuane, da cui nelle giornate di forte tramontana si vede la Corsica e si sognano le Baleari.
Di età imprecisata fra i 20 e i 50 anni.
Deve la sua vita naif a un vecchio motore diesel riadattato a generatore, e a suo nonno che gli ha insegnato ad ascoltare il grido della primavera (e grazie al quale, diversi anni orsono, ha realizzato una bella cinquina sulla ruota di Venezia).
Del premio IED, non gliene può fregà di meno.
“Vuoi mettere un pomeriggio passato a misurare il perimetro dei sassi, invece che indossare
pantaloni coi tasconi in Corso Buenos Aires?”
Dice.
“Certo, cazzo… Barcellona… diobonino…”
Aggiunge,
guardando oltre la Corsica.
“Chi lo fa, quando meno se lo aspetta…”
Aglio. Cipolla. Peperoni. Porri. Melanzane.
Sono molte le cose che volenti o no, recano seco il contrappasso dello sgradito ritorno.
Ma se c’è una cosa che oblitera ( oblitera, oblitarae, obliterarum ) in automatico il biglietto A/R, è la cara, vecchia, Merda.
Altro che “cavallina, cavallina storna”…
Tutti ci siamo cimentati nella nobile arte del buttar merda controvento.
E come d’uopo, tutti ci siamo chinati a raccoglier tempesta.
Eppure, secoli di evoluzionismo non ci hanno insegnato niente.
Darwin dal folto della sua barba, ci fa un baffo.
In Italia specialmente, continuiamo nel cimento ardito.
Sperando, poveri illusi, che i boomerang di Merda che scagliamo, per una volta non ci sorprenderanno alle spalle.
I boomerang fatti di Amore. Quelli sì che non funzionavano. Quelli non tornavano mai indietro.
Bellissima roba; boomerang a perdere. A cui non avevi niente da chiedere. Solo da lanciare.
Perfetti.
Ma chi li tira più?
linea sottile
mi sembra che fosse mercoledi, appena alzato, accendo la radio. Gr1: 4 morti in una palazzina crollata, padre uccide madre e figlia, 32 morti in un attentato a Baghdad. Il primo essere vivente ad essere citato dopo 15 minuti di morti è stato Sandro Bondi.
Have a nice day.
pensieri ristrutturanti
allo specchio stamani mi sembrava di essere Mario Andretti col casco, una testa sferica da paggio, un Enzo Paolo Turchi castano, che schifo, allora vinco la mia ritrosia per i coiffeur e vado, c’è un sacco di gente di sabato mattina, è importante avere una bella testa nel finesettimana, e io mi metto in coda e aspetto leggendo Max, GQ e Men’s Health, così quando il mitico Fabio mi comincia a bagnare l’elmo sono in piena tempesta ormonale, ma quelle letture non traggano in inganno, le mettono lì per non spaventare i clienti che tengono più alla forma del capello che del sottostante organo, così cominciamo a parlare e lui mi dice che come ogni anno vuole andare in vacanza in Thailandia su quest’isola tipo Ibiza dove ha anche trovato da acquistare insieme ad un amico un ristorante per quindicimila euro, Che sono quindicimila euro dico io, una macchina, fai bene a buttarceli e lui mi dice che è vero e che comunque il suo scopo ultimo è quello di riappropiarsi del suo tempo, ha trentunanni e lavora come un matto da quindici per cui siccome il socio è d’accordo non vuole soldi ma tempo, Quindi, gli dico, Quindi mi piacerebbe comprare quel ristorante e passare quattro mesi là e otto a lavorare qua, sai che laggiù su quest’isola stai in un bungalow sul mare bellissimo per tre euro al giorno, ti costa tutto niente, Fai bene, dico e lui, Anche perché lo vedi che ritmi che “dobbiamo” tenere da noi, ti dicono “il tempo è denaro”, non è vero, non è vero, il tempo non è il denaro, è molto più prezioso, io ho la fortuna che il mio socio me lo venda ad un prezzo, ma il denaro lo faccio tagliando i capelli, il tempo non lo accumuli in cambio di niente, e nel mentre mi sforbicia una testa che assume via via una forma accettabile, almeno ai miei occhi e io penso che il mio, di tempi, stamani li valeva tutti quei tredici euro.
se uno legge Saramago poi comincia a pensare che i pensieri debbano avere meno interruzioni possibili, se poi a uno piace come scrive Fabrizio Venerandi allora magari fa un tentativo, giusto uno, di raccontare una piccola cosa in quel modo.
Da domani torno al punto, alla virgola e, checcazzo, al puntevvirgola.
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è come bombardare la Mecca col Corano
thanx to alma
Allora è vero: il Gatorade è una bomba.
I terroristi arrestati in Gran Bretagna intendevano realizzare degli ordigni rudimentali a bordo degli aerei utilizzando una versione britannica della popolare bevanda Gatorade. Lo hanno rivelato fonti dell’antiterrorismo Usa, citate dalla Cnn. Secondo le indiscrezioni, nove aerei dovevano essere colpiti simultaneamente con quelli che le autorità americane definiscono ‘Ied’ (“improvised explosive devices”).
La bevanda energetica, stando a queste indicazioni, sarebbe servita come sostanza di base per creare un composto esplosivo, mentre pezzi di apparecchi elettronici, come cellulari e iPods, potevano servire per gli inneschi. Pezzi dell’occidente globalizzatore trasformate in armi per colpirlo: far esplodere un aereo col Gatorade ha la stessa valenza simbolica di cercare di uccidere Bin Laden a librate di Corano.
Le autorità Usa, come quelle britanniche, hanno imposto da oggi rigide restrizioni sulle sostanze liquide che si possono portare a bordo degli aerei: i passeggeri saranno costretti a depositare muco e saliva in appositi contenitori il cui contenuto verrà loro restituito solo all’arrivo.